Chiara e gli angeli

- Mamma, questo è il bagno delle femmine perchè c'è sopra il disegno della femminuccia vero?
- Si, amore, vedi? Ha la gonnellina...
- ... e quello è il bagno dei maschi, vero?
- Si, amore, certo.
- E quel bagno per chi è? Cos'è quel disegno?
- ... è il disegno di una carrozzina per camminare. Vedi? C'è la ruota e c'è una persona seduta sopra. Quel bagno è per le persone che non riescono a camminare da sole e hanno bisogno di aiuto, oppure hanno bisogno della carrozzina per muoversi...
- Aahh, si! Come la zia! :)
Ho capito che Princi sapeva che la zia è speciale nel bagno di una pizzeria, mentre, a poco più di tre anni, le sistemavo pantaloni e maglioncino. Ho trattenuto  una lacrima di commozione, ho guardato questa signorinella con gli occhi blu, il suo sorriso la sua serenità e ho capito che anche se io, per vigliaccheria non le avevo mai detto nulla, lei aveva già capito tutto e se non aveva mai fatto alcuna domanda è perchè per lei non c'è nulla da chiedere. La zia è la zia e la sua disabilità non è, non è mai stato e non sarà mai un problema, piuttosto una ricchezza.
Ho ripensato spesso a questo episodio da quando Chiaraluce ha salutato per l'ultima volta il suo angelo speciale, da quando leggo le riflessioni del Nano sul viaggio in cielo della zia, da quando ho aggiunto questa notizia alla lista infinite di coincidenze che mi legano a Chiara.
Ci penso spesso e ogni volta mi sale il magone e a fatica trattengo le lacrime: zii e nonni materni di Princi sono lontani; zia, nonno e nonna paterna sono qui, vicini, ma con una serie di acciacchi e malattie che ci ricordano quotidianamente che non saranno con noi in eterno. Immagino il giorno in cui Princi li perderà e mi si stringe il cuore al solo pensiero. So che per lei sarà una sofferenza infinita, ma so anche che nulla potrà mai privarla della ricchezza di questi giorni e di questi angeli.
Questo post non ha una morale, un finale.
Questo post è per Chiara... anche se non riesce a trasmettere tutto quello che vorrei dirle e l'abbraccio che quotidianamente la mando.