Magazine Cucina
Ho passato una settimana intera a cercare il calore di quei parallelepipedi chiamati termosifoni che, ovviamente, all'univpm usano invece per altri scopi durante la terza settimana di gennaio: sparare aria fredda. Giusto così, per aggiungere aria fredda agli spifferi (per non dire correnti oceaniche provenienti dall'Antartico) che vengono da fuori ogni volta che qualcuno apre le porte vicino al tavolo dove tanti poveri studenti stanno cercando di memorizzare materie varie, creando connessioni tra gli ultimi due neuroni che non hanno subito il processo di surgelamento. In pratica il gelato alla zucca che staziona nel mio congelatore da Halloween deve aver avuto meno freddo rispetto a me in questa settimana. E infatti in giro per i corridoi iniziano a vedersi esseri con nasi rossi e colanti (tipo me), altre forme di vita imbacuccate in vari strati di giacche e sciarpe. E poi ovvio, c'è sempre il tizio che va in giro con una maglia scollata e a maniche corte, così, per far vedere che lui PUO'.
Poi magari ti devi anche sentire il prof che si lamenta perché non c'è gente a lezione: ma tu guarda un po', io sfidando le intemperie, raffreddore, mal di gola e freddo glaciale universitario, mi armo di Aspirina, caramelle per la tosse, pacchetti di fazzoletti di Spongebob e sciarpa copricollo, e devo ascoltarti mentre tu stai a lamentarti che l'aula è semivuota? Con me che sono lì a dispetto di tutto?? Dovresti fare il contrario, cioè fare un elogio a tutti i presenti (e magari promettere un voto in più a chi va a lezione, cosa che come per magia ti farà apparire esattamente 150 studenti alla lezione successiva).E vabbè, mi consolo con il fatto che almeno le lezioni sono interessanti, altrimenti sarei stata a casa come il resto delle 100 persone che mancavano.
Dopo questa invettiva, partita dal fatto che i termosifoni dell'uni sparano aria fredda a gennaio e aria calda a maggio, passiamo a qualcosa di davvero scaldante.
La prima ricetta che vi propongo oggi è la Chicken Stock. Si dai, avete ragione, questa non è che è proprio una ricetta. Potrei addirittura passare oltre se non fosse per un'idea che dà Jamie a cui non avevo mai pensato. Forse anche perché non è che io faccia così spesso il brodo di pollo, di solito lo faccio con altra carne. Però però, avete appena fatto un pollo arrosto e ve lo siete pappato tutto? Vi è rimasta solo la carcassa? Benissimo, buttatela in una pentola, aggiungete le verdure e tutto quello che di solito usate per fare il brodo, acqua e via. Alla fine potete filtrarlo o anche no, rimane solo più torbido come nel mio caso. Insomma, un ottimo modo per applicare la classica frase “del maiale non si butta via niente” al pollo.
Voto: 9 (sia perché è buono, sia perché l'idea di non sprecare gli avanzi mi piace!)
Questa ricetta invece sono sicura che non piacerà a tutti: è la Beetroot Salad with Marjoram and Balsamic Vinegar Dressing. Vi deve piacere la barbabietola o la rapa rossa, per intenderci. Quella che sa di terra, che detto così fa schifo solo a pensarci, invece a me fa l'effetto contrario, tipo quello delle ciliegie, cioè una tira l'altra. Stai lì che mangi e dici “oh cavoli, sa di terra, che schifo... mmm però dai, non è possibile che sa di terra, ne provo un'altra per essere sicura... si, sa di terra... però chissà che sapore ha la terra, io non l'ho mai mangiata, fammene mangiare un'altra per capire bene... si, probabilmente la terra ha questo sapore qui... ma siamo sicuri? E perché sto mangiando una cosa che sa di terra? Forse è il caso di provarne un'altra per essere sicura sicura... si, sa proprio di terra, però non è male, ne prendo giusto un'altra per sicurezza... o caz... sono finite!”. Ecco, questo è l'effetto che mi fa la barbabietola, o la rapa rossa, tanto il sapore di fondo non è così diverso.
Allora, per provare questa ricetta ci sono 2 strade: o trovate la barbabietola cruda (e non so da voi, ma da me non si trova così facilmente) o comprate quelle confezioni di rapa rossa già cotte, che hanno un prezzo che fa ridere ai polli (usati per fare il brodo di prima) probabilmente proprio perchè non è che siano considerate questo cibo così di alta classe. Ebbene, per una volta io ho optato per la versione meno comoda e ho comprato le barbabietole crude! Le cuocete (le mettete a bollire finché non sono tenere), le sbucciate e le tagliate a pezzi come volete. Se avete comprato quelle già cotte, aprite la confezione e tagliatele! Poi preparate la Marjoram and Balsamic Vinegar Dressing con 2 cucchiai di aceto balsamico, 5 di olio, pepe e maggiorana fresca (mischiate tutto et voilà, fatto!). Mischiate le barby con il dressing e avete fatto, un contorno facile, veloce e terroso! Quale altro contorno può vantare l'aggettivo “terroso”? Nessuno, quindi è un ottimo motivo per provarlo! Poi se non vi piace avrete comunque un bell'effetto collaterale: le dita fucsia per il resto della giornata!
Voto: 7
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