“Chiedi all’inchiostro del buio” – raccolta poetica di Monia Minnucci

Poetessa-ricercatrice non solo della lingua, bensì anche dell’uomo, Monia Minnucci, nata a Sora (in provincia di Frosinone) nel 1978, inizia il suo cammino con la pittura, la scultura e l’intarsio, ma con la poesia imbocca la via maestra, da lei sempre agognata.

Il suo estro, la sua vera aspirazione, dapprima celati, si trasformano, anno dopo anno, in quel sentimento fortissimo che la esalta e la turba allo stesso tempo: la passione del Cantore. Comprendere per essere compresa, amare per essere amata, dare per ricevere. Sembrano questi i suoi motti, nel suo incessante peregrinare, e si ritrovano pienamente nella raccolta “Chiedi all’inchiostro del buio, edita da AG Book Publishing nella collana “Le Cetre”, dedicata ad autori esordienti o emergenti che prediligono nelle loro opere l’attenzione verso le emozioni, le passioni e i sentimenti umani, nonché verso i sogni, i ricordi e tutti quei momenti che costituiscono i frammenti della nostra vita.
I suoi molteplici interessi culturali la portano a occuparsi di tutto quello che concerne l’esistenza umana in ogni piega e sfaccettatura. Nella sua vasta rassegna poetica, non mancano temi importanti come l’eros, l’amore, i ricordi, la malinconia, la bellezza, e tanto altro ancora.

Al pari di una pittrice che s’inventa un quadro e un colore lì per lì senza un vero programma, ma seguendo un’ispirazione, Monia ama affidare al vento il suo talento, e come esso andare leggiadra, in perenne movimento.
Come afferma Amedeo di Sora nella prefazione alla raccolta, per Monia Minnucci la poesia è immersione nelle tenebre infere, ricerca del rosso melograno, dell’energia vitale, nelle viscere primigenie dell’inconscio. È la Bellezza che illumina e consola (“La bellezza/sola/irradierà la notte”). I suoi versi, ricchi di assonanze e consonanze, intessuti di rime sapientemente ricercate, creano una suggestiva musicalità.

Al di là dello scacco esistenziale, al di là della negatività della storia, al di là della merce che tutto riduce a cosa, i poeti veri come Monia sanno che “il foglio è l’unica salvezza” e che, in fondo e per fortuna, “l’universo è inchiostro”.