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Chievo – Milan 1-2

Creato il 20 febbraio 2011 da Gianclint

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Il Milan porta via da Verona tre punti fondamentali grazie alla rete in chiusura di Pato! Nulla ha potuto Fernandes che aveva riportato la situazione in parità nella ripresa, rispondendo alla rete di Robinho nel primo tempo.

Tre punti che possono assomigliare ad un bel brudin, ma che respingono gli assalti della compagine di Leonardo vittoriosa nell’anticipo della 25esima giornata di campionato.  Tre punti che arrivano a ritmo di samba grazie alla manina santa di Robinho e ad Alexandre Pato.  Attenzione: ritmo di samba perchè i due realizzatori di giornata sono brasiliani. Una partita da fuochi artificiali era da ricercare sul canale di Sky dedicato a Genoa-Roma: quella di oggi è una partita di ordinaria amministrazione, giocata alla grande da Robinho, molto male da Merkel e benino da Gattuso.  Contro un Chievo più fastidioso ed insidioso di uno sciame di cavallette in un campo di grano che si vede sotterrare da una carezza carioca, per poi provarle tutte – pareggio compreso – per fregare punti utili ad un Milan comunque con la pertosse. Dopotutto i numeri di questo campionato, al Bentegodi, parlano chiaro: non perdevano da settembre contro i biancocelesti della capitale.

Vediamo che succede nel posticipo e vediamo se il Napoli vince suscitando tante chiacchiere cosi come le due compagini milanesi. Allez les Blues – sono Blues? -, nuove specialità della casa gialloblu supportati dall’esperienza di Pellissier. Recuperato Abbiati fra i pali, si riuniscono in matrimonio al centro della difesa i due nuovi pilastri della terra: Nesta-Thiago Silva, con tanto di cerotti e cicatrici.  Alexander in campo, a supportare – o sopportare, Ibra, Cassano e Robinho.

Te mis l’acqua? Al venia su pu dice sempre mio padre a mia madre quando sono intenti ad aspettare che l’amica caffettiera sbuffi. Il Milan è esattamente questo: attendere prego, e oltre, prima che si decida di scendere in campo sul serio. Pioli aveva ordinato il pressing a tutto campo e ripartire immediatamente alla velocità di un tgv.  Il Milan decide assolutamente di dare una mano, mantenendo il possesso territoriale ma giocando la palla con un ritmo lento e consentendo ai gialloblu di gestire la situazione con ordine.

Nei padroni di casa il più attivo è Thereau: al 9′ è lui a liberare in area Pellissier, che insidia la porta di Abbiati con un potente sinistro di poco a lato. Al 13′ Mantovani interviene con un salvataggio provvidenziale su Robinho. Due minuti più tardi Cesar viene ammonito per un’entrata ruvida su Cassano. Al 25′ il predominio territoriale trova finalmente uno sbocco: Cassano vede Ibrahimovic sul secondo palo, lo svedese è bravo a servire di testa l’accorrente Robinho che stoppa, si gira e batte Sorrentino di destro da pochi passi. Protesta il Chievo per l’evidente fallo di mano di Robinho sul controllo, ma Banti convalida. Per il brasiliano è il decimo gol in serie A.

L’occasione più ghiotta per i padroni di casa capita al 44′ sui piedi di Pellissier: l’attaccante, servito perfettamente da Thereau, spreca tirando alto da solo davanti ad Abbiati.

La ripresa comincia con due cambi: nel Milan entra Oddo per Antonini (risentimento agli adduttori), nel Chievo Bogliacino per un’impalpabile Pulzetti. All’apparenza è la formazione ospite a trarne maggior respiro: al 53′ Merkel prova il tiro a giro dai 25 metri: nessun problema per Sorrentino.

Il Chievo però non si arrende, e la prestazione degli uomini di Pioli si fa sempre più intensa con il passare dei minuti. Tanto che al 61′ arriva il pareggio. Constant vede l’inserimento di Fernandes in area e lo serve: il nazionale svizzero ha gioco facile a insaccare con un colpo di testa che non lascia scampo ad Abbiati.  Semplicemente sbranato Merkel in elevazione.

I fantasmi delle ultime partite riaffiorano nella testa dei nostri che cominciano immediatamente ad attaccare con il sangue agli occhi ma poco sale in zucca. Dopotutto credo il non aver un gioco alternativo – o neanche un accenno – porti a questo nei momenti di difficoltà. Per fortuna, Alegher si ricorda di Alexandre Pato che in un campo di patate come quello del Bentegodi scia meglio di Jean-Baptiste Grande sul Gudiberg bavarese.

Come una bomba di vita – non lo so: a me fa questo effetto – entra Kevin Prince Boateng a cercare di dare una scossa. Il Chievo sembra accontentarsi del pareggio e si richiude nella propria area, lasciando spazio all’iniziativa del Milan, che spinge con più convinzione.

Abate cerca di crossare teso, ma alle volte si domanda per chi. Ci vuole un colpo di genio per spezzare l’equilibrio al Bentegodi. Ci pensa Pato, fino a quel momento fuori dal gioco. All’82 infatti il brasiliano entra in area, salta due difensori del Chievo e batte Sorrentino in uscita con un destro chirurgico. Milan in vantaggio, precipita il morale del Chievo.

Passa un minuto e Cesar si fa nuovamente ammonire per un fallo di mano: secondo giallo e partita finita. In dieci uomini il Chievo non graffia più e i rossoneri hanno gioco facile nel gestire il vantaggio. Al fischio finale anche un calcio d’angolo conquistato da Ignazio vale un come on.

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