Immagine tratta dal sito www.chievoverona.it
22 AGOSTO – Dodicesimo anno in serie A. Dodicesimo esordio che quest’anno, come nella passata, coinciderà con una sfida ad un’emiliana. L’anno scorso Bologna (successo casalingo per 2-0 con reti di Pellissier e Cruzado), quest’anno Parma, in trasferta, domenica 25 agosto alle 20.45. Partita sulla carta da non facile pronostico. Di certo la difesa del Chievo (a proposito: da verificare com’è stato assorbito l’addio ad Andreoli, tornato alla base-Inter; anche se manca ancora all’appello un rinforzo in questo settore vecchi “lupi di mare” come Dainelli e Cesar, accompagnati dalla crescita di Papp, possono garantire ancora qualcosa di buono) contro il nuovo potenziale duo delle meraviglie dei Ducali: Amauri (l’ex di turno) e Cassano. Una coppia che potrebbe fare sfracelli, soprattutto se consideriamo l’impianto di gioco ormai collaudato della squadra parmense, guidata per il terzo anno consecutivo da quel bravo allenatore che porta il nome di Roberto Donadoni. Lato veronese c’è ovviamente grande curiosità per la neonata creatura di Sannino, un tecnico che non ha perso la serie A nonostante la rocambolesca retrocessione del Palermo la scorsa stagione e che fa della fase difensiva uno dei suoi punti di forza. L’altro sono le ripartenze (una volta chiamate “contropiede) e per questo sarà assolutamente fondamentale – per il buon esito dell’intero campionato clivense – l’apporto e la continuità di rendimento delle “ali” sulle fasce. Gli arrivi dei vari Acosty, Improta e Lazarevic e il possibile ritorno (queste le indicazioni fino ad oggi del pre-campionato) sulla fascia da parte di Perparim Hetemaj (ma anche il possibile arrivo, al fotofinish, di un’altra ala) rappresentano per il momento ancora delle scommesse, trattandosi in tre casi su quattro di giocatori all’esordio nel massimo campionato. Al Chievo, però, non dovrà mancare la fantasia e la vena realizzativa di Cyril Thereau, all’inizio della sessione estiva strombazzato come possibile uomo-mercato del Chievo e alla fine rimasto in assenza di vere e proprie offerte da parte delle big, troppo timide (almeno finora) nel mostrare interesse per il francese. Da qui al 2 settembre potrà capitare ancora di tutto (ci saranno, nel frattempo, due turni di campionato e il Chievo, dopo il Parma, ospiterà il blasonatissimo Napoli di Benitez di cui è stata, durante l’era Mazzarri, vera e propria bestia nera) e quindi non diamo per scontato che Thereau rimanga. Anche perchè se dovesse arrivare Calaiò, uomo di fiducia di Sannino, un attaccante dovrebbe certamente partire e dando per scontato le conferme di Pellissier (che ha appena rinnovato) e Paloschi (di cui è stato comprato dal Milan l’intero cartellino), rimarrebbero sul piatto Samassa (il principale candidato) e Stojan (che potenzialmente potrebbe essere la vera sorpresa del campionato per il Chievo). Nel 4-4-2 di Sannino Therau, come seconda punta, può risultare ancora più efficace di quanto fatto nel 3-5-2 di Corini. A centrocampo, a parte quanto già detto per il discorso “ali”, opereranno il veterano Luca Rigoni (suo fratello Nicola è stato spedito alla Reggina a “farsi le ossa”) e probabilmente Radovanovic, un giocatore di esperienza e che ben si è adattato, durante gli anni all’Atalanta e al Novara, alla realtà italiana. Anche qui, posto che non è ancora chiaro se il ribelle Guana (colpevole - durante le prime fase della preparazione a San Zeno di Montagna - di aver letteralmente “abbattuto” con una testata, in seguito ad una discussione, il portiere Puggioni, che si è dovuto operare per la frattura del setto nasale e che ha perso per questo più di tre settimane di preparazioe) rimarrà o meno. Le sue qualità di combattente (e anche questo episodio, in qualche modo, le ha confermate) sarebbero utili per la causa e chi dovesse eventualmente sostituirlo dovrebbe quantomeno essere all’altezza in quanto a grinta per poter affrontare con le giuste armi un campionato che, anche per la presenza in A dell’Hellas Verona che accrescerà ulteriormente la competitività interna alla città, va affrontato a tutti gli effetti con le unghie e con i denti.
Ernesto Kieffer
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