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Chievo (ri)parte…nopea

Creato il 09 settembre 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

sardo9 SETTEMBRE – Sono risultate decisamente utiliper Corini e il suo staff le due settimane di pausa per gli impegni della Nazionale. Dopo i primi “test”, fra Coppa Italia e Campionato,riparte (e questa volta sul serio, senza nuove interruzioni) il torneo di Serie A e dopo aver affrontato i Campioni d’Italia, ecco arrivare domenica 14 settembre per l’undici gialloblù un altro “gravoso” impegno contro quella che, l’anno scorso, è risultata la terza in classifica: il Napoli di Rafa Benitez. Fondamentale, quindi, presentarsi all’appuntamento con un’amalgama di squadra assimilato. Non sarà facile, d’altronde, affrontare gli “azzurri” e il loro 4-2-3-1. Se la difesa, forse, non è esattamente il punto forte della squadra partenopea, di certo l’attacco (con interpreti come Callejon, Mertens, Insigne e soprattutto Higuain) fa paura a qualsiasi formazione di serie A. Figuriamoci al piccolo Chievo che dovrà lottare, come ogni anno, per salvarsi. E’ anche vero, però, che proprio la difesa gialloblù, che pure ha visto alcuni cambiamenti, è stato per certi aspetti il reparto meno “toccato” dalla rivoluzione estiva e quindi, ad oggi con la chimica generale di squadra ancora da trovare, forse risulta ancora una volta il reparto più affidabile. I meccanismi fra Frey, Cesar e Dainelli, infatti, sono ben “oliati” e i loro subalterni sono giocatori (come Gamberini) di esperienza e affidamento.

La formazione partenopea è reduce dall’eliminazione al turno preliminare di Champions ad opera dell’Athletic di Bilbao, ma anche dalla vittoria “in extremis” a Marassi ai danni del Genoa. Una vittoria che ha ridato immediatamente entusiasmo ad un ambiente – come quello napoletano – caratterizzato da grande umoralità: super depressi nelle sconfitte, altrettanto esageratamente esaltati nelle vittorie. Giusto così, per certi aspetti: la città – che vive ancora nella nostalgia del “mito-Maradona” – è sempre alla ricerca di nuovi idoli da osannare, nuovi capipopolo da seguire.

Tutt’altra storia per il Chievo, che vive in maniera sempre molto equilibrata le vittorie e le sconfitte. D’altronde è sempre stata proprio questa la grande forza di questa squadra, che ha sempre dato a tutti il tempo e la possibilità di riscattarsi. Ecco, dunque, dopo l’inizio un po’ complicato la squadra di Corini è chiamata ad un pronto riscatto, da valutare non tanto nel risultato (diciamocelo chiaramente: perdere a Napoli, sulla carta, ci sta), ma nella prestazione complessiva. Contro la Juventus alcuni elementi si sono comportati molto bene (penso a Birsa e Schelotto nel primo tempo, a Radovanovic – fino all’infortunio – e Paloschi, nel secondo), altri sono sicuramente da rivedere (Bardi, Biraghi e Mangani su tutti). L’analisi di quel match sarà fondamentale per affrontare al meglio la sfida del San Paolo di domenica. Sfida da cui potrebbero arrivare, come l’anno scorso quando il Chievo riuscì a strappare un preziosissimo 1-1 a Higuain e compagni, interessanti sorprese. In fondo Gennaro Sardo (foto) potrebbe anche – se schierato – concedere il bis: per lui Napoli, da napoletano, è sempre un posto speciale. Chissà! Sognare, in fondo, non costa niente. Ma a prescindere dai punti che si riusciranno a racimolare in questo turno di campionato, a parer mio non sarà nemmeno dalla sfida all’ombra del Vesuvio che si dovranno tirare le “somme” su questo Chievo. Probabilmente, infatti, sarà soltanto alla fine del mese di settembre, dopo gli impegni contro Parma, Sampdoria ed Empoli (compagini senz’altro impegnative, ma decisamente più alla portata del Chievo rispetto a Juve e Napoli) che sarà possibile fare le prime valutazioni, sicuramente un po’ più oggettive di quelle affrettate sentite in queste settimane, al mercato di Nember e alla gestione di Corini, la prima, lo ricordiamo, del tecnico bresciano fin dall’inizio del campionato.

Ernesto Kieffer 

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