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Chievo Vr-Milan: presentazione della gara

Creato il 18 febbraio 2011 da Gianclint

–Messaggi (non nella bottiglia)–

Il Chievo è squadra poliedrica, fra quelle che aspirano a salvarsi la più versatile. Capace di giocare più di “un tipo di calcio”, presenta degli aspetti di gioco variegati rispetto alle sue concorrenti, giocatori interessanti ed un’organizzazione più complessa.

Più di una grande ha lasciato punti al M. Bentegodi, frastornata dalla capacità dei Clivensi di ripiegare in fretta, ripartire presto e bene sulle punte che, in fase di non-possesso, sanno posizionarsi in maniera efficace -spesso alternandosi nel compito-, e giocare la transizione.

Chievo Vr-Milan: presentazione della gara

Constant: accostato più volte ai Rossoneri nel mercato di gennaio, è pedina di qualità del centrocampo Clivense.

A differenza delle altre “piccole”, la squadra di Stefano Pioli non pressa in maniera asinesca, rischiando un crollo verticale della curva degli zuccheri -e della concentrazione-, dopo un’ora di gioco. La presenza di un giocatore come Constant mezzala sinistra nel 4.3.1.2. garantisce ai gialloblu non solo un uomo  regolare nel passo, ma un raccordo di qualità e tempi corretti tra una fase e l’altra.

Pure interessante sarà vedere come sarà schierato: utilizzato anche come trequartista atipico -Bogliacino permettendo-, potrebbe garantire la superiorità numerica a centrocampo lungo tutti i 90’ al Chievo, senza far mancare il sostegno della rifinitura palla a terra alle due punte. Dalla posizione che assumerà il francese potremmo capire il tipo di gara che intenderanno impostare “davanti”.

Dal modulo scelto, potremmo dedurre quanto abbiano voglia di giocarsela sul serio: nella gara vittoriosa contro il Napoli -contro un sistema offensivo a tre, sebbene disegnato su un “triangolo rovesciato” rispetto al nostro-, Mister Pioli non ebbe dubbi: mai lasciare la parità numerica dietro, assorbire l’inserimento verticale del centrocampista 1 su 1, coprire il fronte d’attacco pure in ampiezza col 5.3.2.; “uscita” della palla giocata a turno su uno dei tre di centrocampo che accorciava e verticalizzazione sulla punta “più sola” -spesso quella che svariava larga a ricevere: 2-0, tutti a casa.

Il nostro centrocampo di certo determinerà delle scelte da parte loro, e l’interpretazione che potremmo dare è molteplice. Non spiccando loro per doti fisiche superiori a metà campo, il centrocampo Gattuso, Van Bommel, Flaminì è un’ipotesi non solo concreta, ma sensata. Altrettanto il Chievo non sempre si difende schiacciando sulla linea dei difensori il regista Rigoni: sa posizionarsi a distanza e lavorare molto bene nell’intercettazione delle traiettorie di passaggio avversarie, l’inserimento di Merkel nel ruolo naturale di mezzala potrebbe determinare un trattamento della palla più qualitativo e quindi utile nel “far saltare” il loro riposizionamento in transizione negativa.

Stante il fatto che il nostro trio offensivo offrirà al solito la prova immediata e visibile della partita che il Milan si sentirà di fare: la pressione sui difensori potrebbe rivelarsi determinante contro giocatori come Mantovani, Andreolli & C., abili perlopiù a difendere, non a trattare la palla.

Dati per titolari Gattuso e Van Bommel, la scelta dell’interno di sinistra potrà dirci come intendiamo partire; di chi si siederà in panchina, come poi la si potrà cambiare in corso. La scelta delle punte e del trequartista influenzerà direttamente quella di almeno un elemento del nostro centrocampo. Oltre a chi già ho citato, Emanuelson per disporre della capacità di mettere la palla bene ”nei 16m.” e allargare la difesa; quella di Merkel per offrire uno spunto qualitativo in più; quella di Flaminì per agitare un ordine tattico su cui potremmo andare a sbattere la faccia, se privi della giusta dose di impeto nella capacità di inserirci.

La sconfitta di martedì scorso in Champions League, non deve affossare la soglia di attenzione sulla competizione che palesemente “è stata scelta” come 1° obbiettivo della nostra stagione anche da parte della società. Credo che la compattezza di una squadra si costruisca sul campo, non altrove: se lo stimolo a darsi reciproco aiuto in campo si alimenta nello spogliatoio, è poi in partita che questo si deve  tradurre in concretezza, quindi in gol.

Chievo Vr-Milan: presentazione della gara

Bando ai personalismi: è nell'unità di gruppo che il Milan potrà trovare la forza di compattarsi per mantenere la vetta.

Se di crisi si è parlato fino a qualche giornata fa, credo che ci sia stata sì, ma nei risultati, non per avversari che si sono dimostrati superiori o più pericolosi di noi sul campo. Non chiediamo emozioni forti domenica pomeriggio, ci sono bastate quelle vissute da Gattuso a fine gara: tutti abbiamo il cuore grande, e ci vuol nulla a farsi bollire il sangue e uscire gli occhi dalla testa.

 Per fare il capitano del Milan ci vuole altro: la puntualità delle proprie emozioni, ad esempio. Questo chiediamo allora: la squadra ha il dovere di dare un messaggio a se stessa… e dirsi “chi è”.

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