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Chievo Vs Torino: 1-1, ovvero la salvezza arriva.

Creato il 12 maggio 2013 da Maurocanavese @Maurone
[Cerci realizza il rigore del pareggio e della tranquillità per la permaneza in serie A (foto: ©Nicolo' Campo)]

[Cerci realizza il rigore del pareggio e della tranquillità per la permaneza in serie A (foto: ©Nicolo' Campo)]

Il secondo pareggio consecutivo in campionato consegna al Toro una salvezza che negli ultimi due mesi si è rivelata striminzita e sofferta, nonostante un campionato che fino a febbraio sembrava in grado di consegnare ai granata diverse soddisfazioni. Invece dopo la vittoria contro la Lazio in casa del 17 marzo sono arrivati cinque sconfitte e tre pareggi che hanno riposizionato il Torino al quint’ultimo posto dopo aver agganciato precedentemente anche il decimo posto.

Oggi Chievo e Torino si sono scontrati al Bentegodi con schemi di partenza speculari, un 3-5-2 con gli esterni di centrocampo particolarmente difensivi. Dopo le prime scaramucce i padroni di casa schiacciavano i granata nella loro metà campo, e al 10° su un una palla filtrante per Thereau, Di Cesare scivolava fatalmente permettendo al francese di segnare sull’uscita disperata di Gillet. Il Chievo provava poi spingere per alcuni minuti per mettere il risultato al sicuro visto che i giocatori del Toro faticavano a trovarsi ed ad imbastire manovre lucide, con Masiello a sinistra piuttosto macchinoso nell’impostare, ma neanche troppo pasticcione in fase di ripiegamento; poi improvvisamente il copione della partita cambia indirizzo, Cerci sale in cattedra ben coadiuvato da Darmian mettendo in crisi Frey e soprattutto Dainelli, la linea mediana formata da Brighi-Vives-Basha guadagna metri, sportellando con Cofie e Seymour mentre Vacek è la pedina debole dei clivensi, al 16° Barreto ha una buona opportunità in area, ma è troppo defilato e spara sull’esterno della rete, poi al 18° Cerci mette in mezzo per Basha che colpisce a botta sicura ma la sua conclusione è deviata in corner da Puggioni, calcio d’angolo dal quale Cerci imbecca sul secondo palo Di Cesare che incorna bene ma trova la formidabile deviazione sempre di Puggioni (alla fine il migliore dei suoi), Ogbonna prende la sfera ed è atterrato da Dainelli, rigore sacrosanto che Cerci trasforma con stile simile a quello di Pulici, spiazzando il portiere. Il Toro spinge sull’acceleratore cercando il vantaggio e Puggioni deve ancora fare gli straordinari prima su conclusione al 22° di Barreto lanciato sul filo del fuorigioco da Cerci e poi al 30° su tiro-cross insidioso di Basha, infine al 33° Cerci su iniziativa personale prova a centrare la porta da destra verso sinistra, ma non inquadra; poi i ritmi si abbassano anche perché il Chievo prova a reagire e alcuni inserimenti in velocità per Thereau e Stoian convincono i granata rinculare fino all’intervallo, anche se i tre centrali, Di Cesare, Ogbonna e Rodriguez sfornano una prova essenzialmente senza sbavature ed efficace. Nel secondo tempo c’è Cesar per Dainelli nel Chievo, ma i primi minuti sono piuttosto blandi, pieni solo di falli che interrompono le azioni di continuo e un tiro da distanza siderale di Sardo che Gillet blocca senza paure all’56°, poi tra il 63° e il 69° il Toro mette l’acceleratore e ha tre buone occasioni con Barreto, Cerci e Brighi; nei primi due casi Puggioni ci mette più di una pezza, nel terzo il mediano granata spara fuori appena a fil di palo; poi girandola di sostituzioni e partita che non dice più nulla di eclatante fino al triplice fischio. Toro salvo matematicamente, vista anche la sconfitta di misura del Palermo a Firenze e Chievo che si congeda dal suo pubblico con un pareggio che forse sta più stretto ai granata.

Fanno compagnia al derelitto Pescara in serie B il Siena (la cui penalizzazione di sei punti per il calcio scommesse è risultata decisiva) e il Palermo (che paga due sessioni di calciomercato schizofreniche e i quattro cambi di allenatori che hanno dato all’ambiente una dimensione troppo caotica). Fra una settimana sapremo quali squadre saliranno dalla serie cadetta direttamente e quali dovranno passare dai play-off, sempre se l’Empoli riesca a uscire indenne dalla trasferta contro l’Hellas Verona, sennò oltre agli scaligeri anche Sassuolo e Livorno festeggeranno la promozione diretta in A. Aspettando la finale tra Lazio e Roma per la coppa Italia, la serie A ha espresso già quasi tutti i suoi verdetti, a parte chi si aggiudichi il terzo posto in Champions e chi quelli in Europa League, anche se la Fiorentina e Milan sono sicuri di aver centrato almeno uno dei due traguardi.

Per il Toro dovrebbe partire a breve la fase di mercato, che passerà dalla discussione dei vari giocatori in prestito e comproprietà, come Cerci, entrato nel mirino dei grandi club del calibro di Milan, Inter, Manchester City, ma che la stessa Fiorentina vorrebbe riportarlo alla corte di Montella, e poi ci sono i casi, ad esempio, di Darmian e Glik col Palermo, di Santana col Napoli, di Rodriguez col Cesena, di Brighi con la Roma; e come se non bastasse Gillet, Gazzi e Barreto dovranno fare i conti con l’ulteriore, estenuante, capitolo delle inchieste di calcio scommesse che animeranno le prossime settimane, appena finito il campionato. Capitan Bianchi, invece, è ai titoli di coda e quella col Catania sarà presumibilmente la sua ultima passerella da granata al Comunale, per lui ad ogni modo la sicurezza di aver lasciato un certo segno nella storia del Torino con le sue (fin’ora) 76 reti tra campionati e coppe nazionali. E Ogbonna dove finirà? Sulle sue tracce sempre il Milan, ma anche Roma e purtroppo la Juventus, che mi auguro non abbia la meglio, se proprio Angelo dovesse lasciare il nostro club. Poi si aspetta la parola ufficiale del presidente Cairo sulla conferma o meno di Ventura, che come detto ieri ha estimatori del calibro di Palermo e Spezia, anche se questo vorrebbe dire dover ricominciare per l’ennesima volta dalla serie cadetta.

Nel popolo del Toro, si sprecano già le discussioni su chi dovrà andarsene e chi arrivare, ma non smetteremo di crederci ed a intonare un solo grido: Forza Vecchio Cuore Granata!!



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