Regia: Daniel EspinosaOrigine: USA, UK, Repubblica Ceca, Romania
Anno: 2015Durata: 137'
La trama (con parole mie): Leo Demidov, tra gli eroi della conquista di Berlino da parte dell'Armata rossa durante la Seconda Guerra Mondiale, diviene nel corso degli anni cinquanta un ispettore esperto in interrogatori dell'elite delle forze dell'ordine del regime. Quando il figlio del suo migliore amico viene trovato morto e le indagini a proposito dello stesso omicidio sono insabbiate per esigenze politiche, la fedeltà di Demidov al regime viene messa a dura prova nel momento in cui il dito del Potere punta dritto a sua moglie Raisa.Messo ai margini ed esiliato ai confini dell'Unione Sovietica, Leo non demorde, e si pone l'obiettivo di riuscire a scoprire quanto più possibile a proposito di quello che pare essere un serial killer feroce e spietato pronto a prendere di mira ragazzini tra i dieci e i quindici anni lungo la linea ferroviaria che va dalla Capitale a Rostov.Spalleggiato dal Generale Nesterov, suo superiore per il nuovo incarico, Leo dovrà lottare contro i suoi fantasmi ed il Sistema per poter completare l'indagine.
E' curioso quanto, a volte, titoli che sulla carta hanno tutte le caratteristiche per conquistarci finiscono, al contrario, per risultare davvero poca cosa, prodotti pronti ad entrare ed uscire dalle nostre vite di spettatori senza colpo ferire: Child 44, firmato dal discretamente anonimo Daniel Espinosa - già autore del non eccessivamente esaltante Safe house - e prodotto da Ridley Scott - che, purtroppo, con il passare degli anni non è più la garanzia che era ad inizio carriera -, rientra alla perfezione nella categoria.Un cast di prim'ordine - Tom Hardy, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Noomi Rapace, Charles Dance, Paddy Considine, Vincent Cassel, giusto per citare i nomi più grossi -, un'ambientazione oscura, una trama divisa tra la critica e la lotta al Potere ed al Sistema e la caccia ad un serial killer ispirato alla figura di Cikatilo, storie di amore, amicizia e vendetta che si intrecciano a Storia e fatti di cronaca: se me l'avessero presentato senza permettermi di vederlo, avrei potuto perfino azzardare che Child 44 poteva essere una delle proposte più interessanti della prima metà del duemilaquindici, per il sottoscritto.Peccato che, a conti fatti, il risultato sia debole sotto molti aspetti, privo del carattere necessario per rimanere davvero nel cuore, lontano sia dai blockbuster che dai film d'autore, troppo lungo e decisamente privo del mordente che un thriller ha bisogno di mantenere alla distanza: nonostante, infatti, le idee messe sul piatto nel corso della prima parte - il ruolo di Leo come uomo del Sistema, la sua abilità nell'estorcere confessioni, la rivalità con Vasili, l'amicizia fraterna con Alexei, il clima di terrore imposto dal regime, la presenza di un serial killer terribile, un uomo nero pronto a portare con sè ragazzi all'inizio delle proprie esistenze, lasciando un vuoto che nessun genitore potrà mai colmare - con il passare dei minuti tutto pare sgonfiarsi, diventare un compito che regista e sceneggiatori si sono ritrovati a portare a termine giusto per guadagnarsi la pagnotta, più che per voglia, passione o desiderio di dare alla storia che raccontano quella scintilla in grado di differenziare un titolo assolutamente anonimo da uno destinato a rimanere nella memoria.In particolare, e senza rivelare passaggi che potrebbero rendere ancora più inutile la visione, il quarto d'ora finale che chiude la vicenda e, di fatto, racconta tutto quello che accade archiviato il vero epilogo della trama si è rivelato uno dei passaggi più inutili dell'ultimo periodo, finendo per portare il lavoro di Espinosa da un giudizio medio alle bottigliate delle delusioni, nonostante, di fatto, da Espinosa stesso non era certo lecito aspettarsi un nuovo Memories of murder o Se7en.Di fatto, non siamo di fronte ad un film brutto, mal realizzato o poco interessante - per quanto non sfruttati a dovere, gli spunti per riflettere sono molti -, quanto principalmente ad un titolo piatto che non aggiunge nulla al genere, alla carriera di chi ha partecipato alla sua realizzazione o alla vita di chi si trova dall'altra parte dello schermo: in questo senso, parrebbe più interessante documentarsi - magari attraverso i libri - in merito alle ombre del dominio di Stalin nell'URSS del dopoguerra e rispetto a Cikatilo, ribattezzato il mostro di Rostov, uno dei serial killers più terribili degli ultimi cinquant'anni.A dimostrazione, per una volta, della poca incisività dell'operazione, anche il riscontro clamorosamente basso al botteghino: poco più di un milione di dollari complessivi contro i cinquanta stimati di budget.Considerate queste premesse, sarà difficile che la trilogia letteraria che ha ispirato Child 44 vedrà la luce interamente: e se i risultati sono di questo calibro, direi che non è neppure un male.
MrFord
"I'm friend with the monster that's under my bed
get along with the voices inside of my head
you're trying to save me, stop holding your breath
and you think I'm crazy, yeah, you think I'm crazy."Eminem feat. Rihanna - "Monster" -
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