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Chinatown (1974)

Creato il 08 marzo 2013 da Vomitoergorum @Old_Glory
Chinatown (1974)
Regia: Roman Polanski Anno: 1974 Titolo originale: Chinatown Voto: 7/10 Pagina di IMDB (8.4) Pagina di I Check Movies
Se si ha un debole per il genere noir e per Jack Nicholson (ma è mai stato giovane?), Chinatown potrebbe rappresentare una sorta di non plus ultra. L'anti eroe di stampo hard boiled vive al limite, è un detective cinico e solitario, tira avanti per il denaro è disilluso, ma di sicuro non corrotto e porta a compimento il proprio lavoro fino in fondo, mettendoci la faccia ed in questo caso anche il naso. Può sembrare un'osservazione da due soldi, ma l'amore per il dettaglio di Polanski non è per caso: esaspera il realismo e sporca un personaggio che così deve essere, così deve agire e così deve presentarsi. Anche se questo comporta un'imperfezione sul volto del protagonista, forse non sempre facile da digerire. A mio avviso il genio del regista sta anche in questo, ovvero nell'esaltazione di uno stereotipo. Se questo, già nel 1974.è un mausoleo per una certa Hollywood del passato, ringraziamo per l'arte e la maestria con cui riesce ad omaggiare una categoria forse terminata in maniera troppo repentina. Ne sentivano la mancanza quaranta anni fa, figuriamoci adesso. Polanski riesce inoltre nell'intento di creare un noir che è tra i migliori in assoluto e lo fa ad anni di distanza dalla culla stessa del genere. Non è da tutti, per niente. Mischia i più svariati temi caldi e li butta nel calderone, mescola ed ecco pronta la pozione: un ex poliziotto ora investigatore privato, il potere che corrompe, la polizia come cani da guardia, la sexy vedova, l'incesto (ok il polacco è un perverso pervertito), i valori da seguire e quelli da rinnegare... Ed eccoci a Chinatown, una scusa, soltanto uno sfondo, qualcosa per giustificare l'impedimento. Una sconfitta che si sente nell'aria fin dalle prime battute che danno il la ad una trama complessa, che si rivolta su se stessa e non ti lascia mai tranquillo. Un finale dal sapor di buco nero, che inghiotte la luce e la speranza. Crudo, amaro, disincantato. Se Gittes ha perso, chiunque abbia guardato il film, ha vinto.

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