Partiamo dall’ultimo per metterlo subito da parte: il Kindle Fire si affianca (con tutti i suoi difetti) ai tablet, ha un schermo ‘normale’, come tutti i tablet, ed è concorrenziale per il prezzo (199 dollari contro i 400 e passa dell’iPad, per esempio). Ma a me dei tablet m’importa poco, e quindi, via.
Il Kindle touch, invece, è ancora un e-reader, quindi ha lo schermo da e-reader (a inchiostro), manovrabile con il touch. Ora, a parte che anche il touch-screen non mi fa impazzire, il K-touch costa 99 dollari, cioè 20 in più del K nuovo. E qui ognuno pensi se vuole pagare venti dollari in più per toccare lo schermo (che, quando leggi, in genere guardi e basta).
Tutto questo per dire che ora si parla del Kindle nuovo, con tastierino virtuale, nella sua qualità di e-reader (perché questo è).
La novità è che viene venduto anche in Italia, quindi non si passa dalla dogana, quindi il prezzo che vedete (99 euro) è il prezzo finale, senza aggiunte di spese e tasse. Arriva in pochissimi giorni, lo aprite ed è già pronto da usare. Ha inserito il manuale, è leggero, lo si carica attaccandolo con una presa USB al computer. Meglio lasciarlo in carica (la prima volta) finché la luce non diventa verde. Se più avanti, mentre si carica, vorrete usarlo, basta espellerlo dal computer ma lasciarlo attaccato al cavo (lo si espelle come un qualsiasi dispositivo collegato al computer, usando il procedimento che usereste per disconnettere una chiavetta o un disco fisso esterno).
Sulla leggibilità, c’è da tener presente che non è uno schermo da computer, o da tablet o nemmeno da cellulare (cioè, non ha una luce interna che vi permette di leggere). Per quanto possa sembrare strano, lavora con l’inchiostro e con palline bianche che si depositano e si spostano a seconda delle parole che devono formare, lasciando spazio all’inchiostro per ‘disegnare’ parole e immagini (premio internazionale per la spiegazione più terra terra di un fenomeno che per me ha del miracoloso). Così, leggete la pagina del K come se leggeste la pagine di un libro. Tutto questo è per dire che, se volete leggere a luce spenta, non potete. È come un libro. In compenso, se volete leggere in piena luce del sole, non dovete fare le acrobazie come con un cellulare (dove, al sole, non vedete una beata mazza), ma leggerete benissimo.
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