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chiosa

Da Apolide

chiosa

No, niente più
lavacri d’anima
niente segreti rivelati,
niente vendette inutili…

Non dirò nulla
delle tue ferite,
dell’immaturità latente
della tua incapacità
di guardarmi dentro
delle intrusioni imperdonabili
che hai concesso ad altri,
basate su montangne di bugie…

sei un essere
troppo debole,
per camminarmi accanto

Non eri per me,
non capivo ancora
che sei incapace
di amare veramente
sei schiava di complessi
e di paure
non puoi specchiarti
dentro il mio cuore
sei distruttiva,
rivolta al negativo,
quando sarebbero bastati
solo uno sguardo ed un abbraccio
per essere di nuovo vicini
e tu li hai negati

Cercavo solo questo
e tu non me lo hai dato
perciò ti sto sostituendo
nel mio mondo,
lentamente,
con un’anima bella
e sensibile,
che come me ha sofferto

Questo bilancio
d’anno, passato
in fretta
e speso male
mi lascerà amarezza,
ma anche conquista di dolcezza
e la profonderò, prezioso dono
incastonato di carezze bambine
a chi lo merita
a chi mi merita…

 


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