Che c’azzecca una quarta di seno per pubblicizzare un prodotto alimentare? Nulla, tant’è che io pensavo si trattasse di un annuncio pubblicitario sulla mastoplastica additiva. Invece no, a diffonderla è stata questa azienda (qui) che l’accoglie sul suo sito in apertura, e che ci lascia lo stesso sgomento, quello di vivere in un Paese sessista dove se non abbiamo nemmeno la quarta di seno non siamo nemmeno degne di essere definite donne.
Coseme(rda), che ha diffuso la campagna pubblicitaria ha pensato bene a paragonare le donne a delle bambole gonfiabili, utilizzate per vendere i loro prodotti. Come ben vedete ci sono le tette, quelle che nel nostro Paese non possono essere mostrate per manifestare perchè atto osceno in luogo pubblico, ma per vendere un prodotto sì, allora a parer mio questa pubblicità è un atto osceno in luogo pubblicitario non per le tette ma perchè siamo di fronte ad un altro esempio di mancanza di creatività tipica delle medio-piccole aziende italiane, perchè se si fosse trattato di una grande azienda, in mancanza di altrettanta creatività avrebbe optato per l’immagine di una casalinga cuciniera.
Sotto l’immagine una bella nota: Per maggiori informazioni contattateci! Quali informazioni? Chi è la modella? Chi è il chirurgo plastico che l’ha operata? o un bel vaffanculo? Io sarei orientata verso la quarta…non di reggiseno ma di opzione.
Mary