Era il dolce dei poveri che si preparava nelle nostre cascine il giorno di S. Antonio.Semplicissima, come il pane,ma il "lusso" era quello di condirla con olio e strutto.Questa é un'altra ricetta con la quale partecipo al "Cuncurs" di Laura, la super mamma di questo blog
Ingrediènt:més chìlu de farinatrènta gràm de lieviten spizighìn de salen pòoo de strùten pòoo d'oli
Preparazion:Se fa delegùaa el lievit en d' en pòoo d'acqua tévia. Dopu se met la farina e la sal .Se quercia bèee e se lasa lievitàaa fin a quand el pastòn l'é bel gunfi.Se tira la pasta cul matarel , se unta cu en poòoo de strut e la se piega cume en liber.Tùt chest el se fa quater volti.Dopu se fa lievitaa amò.Quand l'é béle lievitada la se met en soeu la piastra del furno unta de oli ,mia pusèee alta d'en centimetro, e la se fa coeus cul furnu mia tant valt, enfina che la dienta bela durada.
Traduzione:
500 g di farina30 g di lievito di birraun pizzico di salestruttoolio
PreparazioneSi fa sciogliere il lievito in acqua tiepida, si aggiunge la farina , il sale e si impasta bene.Si copre con un tovagliolo e si lascia lievitare.Quando la pasta é ben lievitata si tira con il mattarello, si unge con lo strutto, poi si ripiega a libro.Si tira, si unge di nuovo, così per 4 volte.Infine si lascia a riposo affinché lieviti ancora.Quando é pronta si stende , badando che non superi il cm di altezza,sulla piastra del forno unta di olio e si fa cuocere a forno moderato fino a quando si fa una bella superficie dorata.
Come si può notare questa é la ricetta originale dove le quantità non sono proprio al grammo, ma credo che l'occhio delle nostre nonne fosse più preciso di una bilancia elettronica.Infatti anch'io ho fatto così, fidandomi dell'occhio ed il risultato é stato più che soddisfacente, perché soffice al punto giusto, con una bella crosticina croccante.