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Chisöra ch’e pillure (Stiacciata di mirtilli)

Creato il 07 agosto 2011 da Elichan
Ecco una rivisitazione della Stiacciata di marene o d’altra frutta (Chisöra ch’e maren-ne; a Montarsiccio, Farinā ch’e maren-ne) tratta da Il Desco nel Villaggio di Sara Lusardi Raffi (una simpatica ragazzina di novant'anni...mi perdonerà di aver spifferato a tutti voi l'età!).
Questo era un tipico dolce della tradizione tipica di Bedonia (in Appennino parmense); una sorta di focaccia dolce cosparsa di frutta che poteva essere variata a seconda della stagione.Io l'ho provata con le piccole susine che ho trovato in giardino e i mirtilli. 
Non è il classico dolce, sicuramente è leggero ed è perfetto per chi ha allergie alle uova e ai latticini!

Chisöra ch’e pillure (Stiacciata di mirtilli)

Piattino in foglia di palma di Ecobioshopping


Ecco la ricetta trascritta dal Desco:
"Le stiacciate (panélle o chisöre) possono oggi essere riproposte come forme primitive di focacce. A venire distinte in salate e in dolci ponendo tra le dolci anche quelle con assenza di miele o di zucchero se preparate unicamente con farina di castagne o con essa mescolata alle farine di grano o di mais.
Da pasta lievitata di pane [ecco la ricetta: impastare 500g di farina 0, 25g di lievito fresco, 3 cucchiaini di sale, 2 cucchiaini di zucchero, 280ml di acqua tiepida] tirare un disco dello spessore massimo di un centimetro e mezzo. Distribuirvi sopra, pigiandole una accanto all’altre, marene ben mature. Porre la preparazione su foglie di castagno essiccate, coucere nel “testo” (oggi nel forno) a fuoco sostenuto per una quarantina di minuti. Al posto delle marene, le preferite, nel villaggio, per questa preparazione, potevano essere usate le visciole; oppure susine polpose, mele o pere affettate. Con la diffusione dello zucchero, sulla frutta, prima di infornare, venne sparso un velo di zucchero; e si fece ricorso ai frutti spontanei quali fragole, lamponi, mirtilli, anche more.
E’ una preparazione squisita sempre valida anche e soprattutto dieteticamente. Oggi, anziché adoperare pasta di pane lievitata, si può, più semplicemente, avvalendosi di una zuppiera, stemperare per ogni 3 etti di farina un mezzo cubetto abbondante di lievito di birra (ricordare il pizzico di sale)."

Chisöra ch’e pillure (Stiacciata di mirtilli)

Piattino in foglia di palma di Ecobioshopping


Con questa ricetta partecipo a Lievitami il Cuore
Chisöra ch’e pillure (Stiacciata di mirtilli)


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