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Presso il Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, dal 3 al 5 settembre, si è riunito il Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito. Saranno le maiuscole, ma già nel leggerlo si capisce subito che dev’essere stato evento solenne e cruciale, e dall’impressionante numero di traduttori simultanei reclutati per l’assise, gran caleidoscopio di lingue, si capisce subito ch’era roba di rilievo planetario. Di altissimo profilo umanitario, ovviamente. D’altra parte, annunciando che l’integrale dell’assise sarebbe andato in onda in diretta, Radio Radicale ce ne ha dato ampio avviso: evento epocale, ce lo andava dicendo da settimane e neanche adesso smette.
Ci ho buttato solo mezzo orecchio in questo fine settimana, ma mi è bastato per capire che davvero era così. Per avere conferma d’aver capito bene, sono andato a leggere la mozione generale approvata, il distillato dei tre giorni di discussione.Udite le relazioni del Presidente del Senato del Partito e del Presidente Vicario del Senato, il Consiglio Generale le approva. Di poi, ringrazia gli organizzatori, saluta una delegazione di ex prigionieri politici di Cuba e passa al sodo: conferma gli obiettivi politici del Partito; riconosce la necessità di continuare il lavoro di razionalizzazione e, se possibile, di semplificazione e unificazione progressiva degli organi internazionali con competenza sui diritti umani; stabilisce che il 39esimo Congresso del Partito si tenga preferibilmente in Africa, preferibilmente in Congo; nomina a tal fine un comitato di iscritti che affiancheranno il Presidente e il Vicario nella preparazione dell’evento. Non c’è da dubitare: sarà evento importante almeno quanto questo.
Non provate alcun rammarico? Potevate gustarvi in diretta le 27 ore di distillazione che hanno portato a questa straordinaria mozione e non l’avete fatto. La ragazzina scomparsa, il motociclista morto, il tacco del bomber butterato, quella stupida polemica su colonnelli, generali e bandiere – lì si faceva la storia e voi chissà dov’eravate con la testa. Stronzi.
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