di Nicola Pucci
La Casa Museo della Poetessa Alda Merini – da aldamerini.it
Un tassello prezioso della nostra storia in versi che se ne va: è la sorte che da alcuni giorni pare segnare il destino della Casa Museo in Via Magolfa 32 a Milano dove la Poetessa Alda Merini visse e produsse il suo straordinario bagaglio poetico. Accogliamo sulle pagine di Postpopuli l’accorato appello della figlia della Poetessa, Barbara Carniti, nella speranza di sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni affinchè non vada perduto questo inestimabile patrimonio e venga preservato il luogo che si ammanta nel ricordo di Alda Merini, Poetessa che tocca l’anima.
“Carissimi, come ben saprete, ci troviamo ancora una volta coinvolti in una situazione spiacevole, che ha determinato la chiusura della Casa Museo in Via Magolfa. E’ stata una bruttissima sorpresa, trovarsi tutt’ad un tratto privati di quel luogo, dove ognuno di noi si è ritrovato o avrebbe potuto ritrovarsi per respirare la Poesia della nostra amata Poetessa. Il Comune, a causa di mancato bilancio, non può proseguire il mantenimento della casa della Poesia e chiede la possibilità di individuare uno sponsor (pensiamo ad un’azienda, a più privati che si possano associare, per esempio), che possa prendersi carico delle spese, comprensive di affitto dei locali e personale addetto. Questo gruppo è nato per salvare il “Muro degli Angeli” (dove Alda Merini tracciava appunti, pensieri, poesie e disegni) ed è sempre stato coeso nella salvaguardia della parola della Poetessa. Gli amministratori Bartolomeo Di Giovanni, Medea Merini e Cristina Bosè svolgono efficacemente il loro operato, mantenendo viva la partecipazione. In particolare quest’ultima, chiamata simpaticamente da noi tutti “La Portinaia“: ogni mattina apre per tutti noi le porte. Tutti, nessuno escluso, partecipano con poesie, pensieri, condivisioni video… anche solo con un semplice saluto, alla crescita del gruppo. Tutti protagonisti di un grande progetto che speriamo anche in quest’occasione ci porti a raggiungere il traguardo che abbiamo: riaprire le porte della Casa Museo. Bartolomeo, con la sua iniziativa lodevole, “Una piuma per Alda“, sta cercando di raccogliere fondi, ma venerdì prossimo, avremo un incontro (la sottoscritta con le sorelle) per cercare di proporre una soluzione. Noi saremo solo un tramite, niente di più. Il lavoro più impegnativo, come nella precedente occasione, sarà svolto dall’intero gruppo: ognuno per quel che potrà e per come potrà. Ogni consiglio, suggerimento e azione partecipata sarà bene accetta. Come è sempre stato nostro costume, saremo lontani da retorica e polemica. Serve concretezza e questa sarà la nostra parola d’ordine. Ancora una volta. Grazie a tutti e a ciascuno. Per quanto fatto e per quanto ancora faremo. INSIEME.”
All’inizio di questo post ho usato il termine “pare”… sì perchè voglio pensare che c’è futuro per la Casa Museo di Alda Merini. Siete d’accordo?
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