22 dicembre 2013
Chiedere la chiusura dei CIE non è estremismo e nemmeno demagogia.
È chiedere che la dignità umana sia valore inalienabile non definibile per legge.
Serve un’azione europea però e dobbiamo chiederla a gran voce, partendo dall’imporre alle dittature africane il rspetto dei diritti umani (penso all’Eritrea di cui ho parlato spesso su queste pagine) che causano i viaggi della disperazione, fino all’annullamento del business di vite sulle coste africane.
L’Europa si faccia carico della complessità del problema e non si nasconda dietro campi chiusi di filo spinato su suolo italiano e si colpisca penalmente anche chi in Italia gestisce i CIE come un business dimenticando che cosa è un essere umano.
La soluzione non è farli arrivare qui, ucciderne speranza e dignità e rimandarli a casa. L’Europa deve coraggiosamente pensare all’Africa e farlo partendo dai problemi a monte, dai paesi da dove proviene la disperazione.