chiudo e mi trasferisco

Creato il 30 agosto 2011 da Duffy
Salve a tutti,
Volevo innanzitutto ringraziare chi, sino ad ora, mi ha letto.
Questo è stato il mio primo esperimento di scrittura pubblica.
Per un po' di tempo ho alternato il mio lavoro qui, molto casuale e affatto ordinato, con quello per il blog di web marketing di Cliccaparola, prima esperienza "seria".
Non penso di aver scritto bene, e la rilettura di vecchi post spesso mi porta alla fuga dal pc.
Però ho scritto sinceramente, e voglio continuare a farlo.
Questo blog personale chiude. O meglio: lascerò il blog così, senza altri aggiornamenti – anche perché sinceramente non so come e se si possa chiudere un profilo su blogspot-.
La mia produzione riprenderà sul sito di www.redheadideas.com.
Il tema sarà quello della comunicazione, ma non com era trattato su Cliccaparola: lo farò a modo mio, secondo le esperienze che avrò in campo lavorativo, seguendo il muggito della mucca viola, che per primo mi ha indirizzato su questa strada.
Ho molto da imparare: sulla scrittura efficace, sulla comunicazione diretta e strutturata, sulla gestione di me stessa in generale.
In questi mesi ho incontrato molte persone più preparate di me, cosa non difficile, giacché da dicembre ho cambiato definitivamente campo lavorativo.
La mia autostima deve essere continuamente ripescata dall’amor proprio, e anche questo rende difficile l’entrata in un nuovo mondo lavorativo, forse meno meschino nella quotidianità di quello da cui sono fuggita, ma sicuramente più tronfio e agguerrito, anche se spesso inconsistente e fumoso.
Quello che non mi ferma, e mi fa finalmente chiudere gli occhi nelle notti insonni, è questa profonda certezza: anche se non so ancora come attuarle e non conosco bene gli strumenti, ho delle idee molto chiare sul dove andare e cosa fare. Non trovo riscontro intorno a me, dove discorsi chiari e ben strutturati fanno spesso trapelare una basilare immobilità di fondo.
Mi trovate, inoltre, su www.marcheandus.com ( tutti gli articoli in italiano).
Anche lì, so che mi mancano diverse cose: una struttura nel descrivere la nostra terra, una conoscenza profonda del tema, la consapevolezza costante di parlare con gente estranea all’argomento.
D’altronde, vivere in un posto non vuol dire conoscerlo. E chi mi conosce, sa qual è la mia idea di vacanza: fuori dall’albergo dalla mattina alla sera, in una grande città, camminando, prendendo mezzi pubblici, soprattutto studiando facce, usi e costumi. La quieta vita marchigiana, o emiliana o normanna – il problema è nella mancanza di facce nei paesini pittoreschi da visitare-, mi crea un senso
di vuoto profondo, una tristezza che rasenta il patologico.
“Perché vuoi vendere le Marche, allora?” mi ha chiesto il mio concreto compagno, una delle migliori risorse che la vita sociale mi ha dato per il confronto diretto e costruttivo- oltre che polemico e distruttivo-.
Perché conosco il prodotto- non benissimo come già detto, ma abbastanza e ogni giorno meglio-, so che ha potenzialmente un vasto pubblico di riferimento, che può creare un mercato costruttivo e basabile su regole socialmente positive (fa schifo detto così, ma la parola etico è stato comprata da “Equo e solidale”, e ha perso la sua valenza in sé, un po’ come per “amore” e “amicizia”, dopo esser passate attraverso i film della Disney).
A me interessa poter, col tempo, creare una guida che riesca a superare, concettualmente, mostri sacri- per me- come la Lonely Planet, e magari vederla pubblicata. Introdurre nel mio territorio quelle innovazioni -strutturali, d’accoglienza e organizzative- che in giro per il mondo ho visto.
E anche tutto ciò che ho imparato dai libri dei grandi comunicatori, che spesso parlano di piccole e concrete cose, semplici e rari movimenti.
Ecco di cosa voglio occuparmi…se si è capito.
Ma nel dettaglio ne parlerò altrove: partendo dal mio sito “professionale”, continuando tra me e me, mentre cammino per le mura del mio paese.
Chi vuole ancora leggermi, e magari iniziare a commentarmi – sarebbe un grande incentivo a crescere-, mi troverà altrove, nei luoghi suddetti.
Per ora non c’è altro.
T-t-that’s all, folks!
Dafne

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