Chivu: “Non avrei mai immaginato di vincere il Triplete”

Creato il 06 dicembre 2014 da Alex80

In esclusiva ai microfoni di fcinternews, parla Cristian Chivu, ero del Triplete e della storia dell’Inter.

Si inizia con il suo arrivo all’Inter nel 2007: “È stata un’estate molto calda quella. Ricordo che ero vicinissimo al Real Madrid, ma io non volevo firmare. Volevo andare all’Inter, ma la Roma portò avanti la trattativa con il Real senza il mio sì, così mi ero convinto di rimanere nella capitale, nonostante i tifosi mi insultassero” ammette l’ex neroazzurro – “Ma poi Branca e Moratti convinsero la Roma e arrivai all’Inter. Ero contentissimo!” continua.

I ricordi della prima stagione con l’Inter? Perdemmo la Supercoppa proprio contro la Roma, grande avversaria che ci ha messo in difficoltà per tutto il campionato. La trasferta di Parma ci permise di vincere lo scudetto, per fortuna è andata bene. È stata un’annata un po’ difficile per me, perché mi lussai una spalla, ma ho continuato a giocare perché l’Inter mi voleva far operare alla fine della stagione” afferma il difensore.

Nonostante la buona stagione in campionato, però, l’Inter quell’anno viene eliminata dalla Champions: “La Champions è un campionato a parte, c’erano le squadre migliori d’Europa. Abbiamo faticato sia con Mancini che con Mourinho nella competizione.”

“Non so perché dopo il Liverpool Mancini ammise che era l’ultimo anno all’Inter, ma comunque abbiamo vinto lo scudetto ed eravamo vicini alla Coppa Italia persa contro la Roma. All’Europeo seppi che Mancini era stato esonerato” si sofferma il calciatore a parlare del tecnico.

Dopo l’addio di Mancini, arrivò Mourinho da tutti definito Special: “Non parlo mai degli allenatori, ma Mourinho sapeva trasmetterci la sicurezza e con noi aveva un rapporto d’amicizia. È uno dei pochi tecnici che fa la differenza”

Si parla del suo infortunio contro il Chievo nello scontro con Pellissier: “Se ricordo quel momento mi dico che sono un deficiente, non avrei dovuto essere in quel posto del campo. Non avrei mai immaginato di giocare titolare in finale di Champions dopo l’infortunio”

Quello che ho fatto è straordinario? “Subito dopo l’intervento ho pensato ai tempi di recupero. I miei compagni mi sono stati vicini in un momento difficile, Mou non mi ha messo pressione fin quando non mi chiamò nel suo ufficio per chiedermi se me la sentivo di essere inserito nella lista Champions di gennaio. Non sapevo i medici come la pensavano, ma Mourinho mi disse che mi avrebbe inserito. Mi ero promesso di ritornare a certi livelli e ci sono riuscito, ma non è stato facile. Tutto si è chiuso con il Triplete: indimenticabile!” ammette emozionato.

Un applauso a me stesso? “Dovevo scegliere se continuare o meno, ho scelto di continuare perché ho sempre amato il calcio. Alzare la Champions è stata un’emozione unica, tutto bellissimo”

“Dovrei ringraziare tante persone a partire dal reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Verona che mi ha salvato la vita, il professor Broggi e l’ospedale di Milano perché ha eseguito il secondo intervento alla testa per permettermi di tornare in campo” chiarisce il calciatore rumeno.

“Torna presto Cris” è lo striscione che gli dedicarono i compagni di squadra a dimostrare l’unità dell’Inter di quei tempi – “La forza di una squadra consiste nel gruppo. Non ho potuto vedere le partite per un periodo e quando sono venuto a sapere del gesto sono rimasto davvero contento.

Si parla del Triplete con Chivu, dalle prime partire fino alla finale di Champions: “Mia moglie disse che dopo tutti i sacrifici avremmo vinto la Champions e aveva ragione. Abbiamo affrontato squadre difficili come Chelsea e Barcellona e nonostante la finale con il Bayern, per noi la vera finale è stata quella con i blaugrana. Eravamo nettamente superiori al Bayern e dopo il fischio finale non ci eravamo resi conto di aver fatto la storia dell’Inter facendo il Triplete”

Tempi difficili dopo il Triplete? “Ci può stare un calo con cambio allenatore, ma non si sarebbero dovute verificare certe cose dopo la Champions”

“È stato un mio sbaglio l’addio all’Inter perché ho voluto continuare a giocare con Stramaccioni nonostante avessi un piede fuori uso. A Spalato in Europa League avevo giocato con un antidolorifico perché volevo scendere in campo nonostante il dolore, ma la lussazione al dito aveva lacerato la fascia plantare e sono stato sottoposto al primo intervento. Ho fatto quattro interventi: volevo giocare” chiarisce Chivu tutti i suoi dubbi sull’infotunio. “Con Mazzarri e dopo l’intervento a Miami ho capito che non potevo più continuare, avrei avuto altri problemi se l’avessi fatto. Così, dopo una visita in America sono andato in società e ho ringraziato tutti” risponde in merito al suo addio all’Inter.

La mia avventura all’Inter in una riga? “Ci vorrebbero tantissime righe per raccontare la mia avventura. È stato un periodo indimenticabile con una vera e propria famiglia. I tifosi sono perfetti. Un’esperienza bellissima!”

Riguardo l’Inter attuale l’ex difensore neroazzurro esprime il suo parere: “Il momento attuale è un punto di partenza, c’è tanta strada da fare. Mancini è l’uomo giusto per ripartire. C’è bisogno di continuità, ma riusciremo a toglierci delle soddisfazioni, ne sono certo”

“L’Inter non mi ha contattato per essere il secondo di Mancini” afferma il rumeno.

Tre compagni e tre avversari più forti di sempre? “Difficile come domanda. Avversari dico Ronaldo van Nistelrooij e Shevchenko. Compagni Totti, Ibrahimovic e Sneijder”

In conclusione un saluto per i tifosi dell’Inter: “Ho già avuto modo di salutarli e ringraziarli, ma lo faccio di nuovo. Li stimo e sono sempre stati vicini alla squadra. Voglio chiedergli scusa se abbiamo sbagliato qualche partita, ma insieme abbiamo avuto tante soddisfazioni. Auguro a loro di vivere tante vittorie e gli dico di stare vicino alla squadra sempre”


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