Il percorso, iniziato nel 1992, e stato caratterizzato da un’interrotta crescita di commesse e di varietà di modelli, sino ad arrivare allo spartiacque diporto/megayacht, affrontato nel 2008 con il progetto completo della sorprendente C68 di Sessa Marine e con la collaborazione in Sanlorenzo per il 100, fino all’ultimo concept di Venus, megayacht di 140 piedi ricco di innovazioni stilistiche e ambiziosamente distante dai clichè tipici del mondo nautico. Se Sanlorenzo ha significato il raggiungimento della maturità di competenze, il passo successivo consiste nella ideazione dello studio preliminare del Venus, un mega yacht di 140 piedi. Il tocco di Christian Grande è visibile, anche ai meno attenti, nella rigorosa lavorazione delle superfici esterne della sovrastruttura, particolarmente plastiche e muscolose, che rimangono tuttavia signorili ed eleganti (come sulle grandi e potenti berline gran turismo di lusso) come già anticipato sulla Sessa C68, e nell’ammiccante fascia centrale, che alleggerisce il profilo laterale dei tre ponti. Il fly bridge, di colore blu scuro, è fatto apposta per risultare leggero, quasi diafano, e la figura tutta è giocata su velati richiami al mondo della nautica più marina, all’automotive design e al wellness ed al relax di bordo. Un esempio: la piscina idromassaggio nella parte anteriore del fly bridge, a tutto baglio e attraversabile con un’elegante passerella sospesa per raggiungere la zona prendisole. Nota caratteristica è la voluta continuità del profilo, come una silhouette omogenea, velatamente ispirata al car design della “chrome age” e peculiare per linearità e pulizia formale.La prua, imponente e robusta, si raccorda in modo sinuoso con la poppa, seguendo i nervi ed i muscoli dello scafo e delle sovrastrutture, sempre slanciate e visivamente leggere. Tutti gli elementi portanti verticali, infatti, sono modellati, quasi scolpiti, per essere discreti e congrui alle componenti orizzontali. Le linee laterali esprimono forza e plasticità, e non soffrono degli intagli discreti delle finestrature rettangolari, quasi fossero, queste ultime, intarsiate nella fiancata. L’imbarcazione è innovativa anche dal punto di vista della colorazione: blu ambra metallizzato, dagli effetti cangianti che impreziosiscono l’intero corpo. Ulteriore ricerca formale è stata fatta per gli arredi dei ponti esterni e del fly bridge, così come delle zone prendisole, che presentano caratteristiche estetiche e di layout ad hoc per divenire un tutt’uno con l’organismo abitativo.L’esperienza di Christian Grande si arricchisce ulteriormente grazie alla collaborazione con Sanlorenzo, che gli commissiona la completa definizione stilistica dei fly bridge sui modelli SL 72, SL 82 e di fly bridge e timoneria interna del modello SL 100, allestimenti progettati alla regola d’arte, con elementi studiati su misura, come il mobile bar/cucina sul fly bridge SL 100, la consolle di guida e le sellerie, uniti a complementi ricercati o commissionati appositamente. Anche in questo caso il contributo dell’approccio multidisciplinare del design si nota nella ricercatezza di ogni singolo componente utilizzato, come la doccia per esterni di Foresti & Suardi, appositamente concepita dallo studio parmigiano per gli ambienti deck e flybridge dei megayacht, e la coerenza materica delle sellerie e dei complementi di arredo. Nel caso di San Lorenzo, il designer si spinge sino all’ingegnerizzazione dei portelli stagni sulle murate esterne, dimostrando quanto anche i dettagli più funzionali possano influire sull’aspetto estetico generale.La prova della “adattabilità” dello studio parmigiano alle grandi misure è evidente, e riesce a sfatare il mito dell’incompatibilità dell’approccio al design “di serie” con il mondo dei mega yacht custom: gli ultimi anni hanno infatti visto un notevole ampliamento delle possibilità di personalizzazione del prodotto industriale seriale, grazie all’apporto delle nuove tecnologie produttive, di nuovi materiali e della capacità del designer di trasferire le conoscenze tecniche e la propria esperienza indipendentemente dalle misure. Le parole di Christian Grande - “la maggiore disponibilità di spazio e di budget non implica una maggiore facilità di progetto, in quanto variano le metodologie di applicazione dei materiali, di modellazione delle superfici, e lo sviluppo diventa esponenzialmente più complesso. C’è inoltre da considerare il rapporto con l’armatore, che noi abbiamo sempre considerato simbiotico anche per le barche di produzione seriale, offrendo comunque un prodotto mirato e pensato su misura per il target di riferimento, o addirittura creando delle vere e proprie tendenze che anticipassero i desideri della futura committenza. Certo, sul progetto di un custom “one off” insistono anche contatti molto più serrati e continui con l’armatore, che ci trasmette ininterrottamente input a cui cerchiamo di rispondere preservando in ogni caso il nostro stile e la nostra visione”. CHRISTIAN GRANDEChristian Grande, nato nel 1972, è uno dei più giovani designer italiani ad essere già entrato nel palmares dei nomi di riferimento. Formatosi nei migliori istituti scolastici dedicati all’arte e al car design, si è laureato a pieni voti presso la Scuola parauniversitaria di Car Design di Modena. In seguito ha poi operato in qualità di docente. Affiancando alla sua passione per le automobili quella per le imbarcazioni da diporto, si è specializzato nello yacht design, cominciando sin dal 1992 a ideare le nuove imbarcazioni di Sessa Marine, marchio storico della nautica “Made in Italy” dal oltre cinquant’anni, per la quale ha disegnato sino ad oggi più di 50 yacht. Nei prodotti sviluppati dallo Studio si percepiscono i forti connotati dello stile italiano, che Christian Grande riesce ad iniettare sino all’anima del prodotto, regalandoci oggetti di grande estetica e godibili, performanti e sicuri, curati nei dettagli e robusti. Con l’intento di migliorare la vita di chi li abita, li guida o solo li osserva.
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