.§Natale al magazzino archeologico§.
Si respira aria di festa, è innegabile. I cocci tintinnano nei secchi allegramente, i pennini svolazzano siglando celermente ogni frammento ceramico, mentre noi archeologhe lavoriamo tutte radunate allo stesso enorme tavolo, sotto al quale è sistemato un provvidenziale termosifone, di quelli con la prolunga e le rotelle. Siamo state fortunate: da poche settimane il gelo è arrivato con inaspettata violenza, e finalmente i proprietari del magazzino hanno deciso di allacciare la corrente elettrica. Fino ad allora abbiamo lavorato in condizioni a dir poco estreme. Adesso invece con l’elettricità, molte cose sono cambiate: innanzitutto la luce delle lampade a neon rischiara l’ambiente, una radio sintonizzata su programmi musicali rallegra la nostra giornata lavorativa, e soprattutto non rischiamo più il congelamento delle dita delle mani. Ma questa non è l’unica novità: Birba, il cagnolino del deposito, ha deciso di metter su famiglia, senza il nostro consenso. Da settembre scorazza in compagnia di un altro Vagabondo, dall’aria tenebrosa ma inaccostabile per l’odore che emana. Il risultato di questo colpo di fulmine è sotto i nostri occhi: cinque vispi cuccioletti da lei allattati con amorevole cura. Abbiamo rimediato loro una cuccia di fortuna, messa fuori il magazzino e poi abbiamo sparso la voce della cucciolata, nel caso qualcuno voglia adottarli.
Il legame con le mie colleghe si rinsalda e si rinnova ogni giorno di più.
L’ambiente lavorativo è estremamente stimolante, ricco di chiacchiere e confidenze in libertà: in questi mesi trascorsi insieme a loro ho fatto un mucchio di esperienze e tesoro dei loro consigli.
Allora decido di fare alle ragazze un pensierino per festeggiare il Natale. Niente di impegnativo, giusto qualche pacchettino simbolico da scartare insieme l’ultimo giorno di lavoro, prima delle festività. E così dopo la pausa pranzo, arriva la mia sorpresa: tante piccole confezioni che simulano le buste trasparenti dove conserviamo i reperti, contenenti invece dei cioccolatini. All’esterno di ogni busta, legata con un nastro, c’è un piccolo biglietto con sopra il nome della destinataria, accompagnato dalla denominazione dei reperti e dallo scavo di provenienza.
La sorpresa, quel giorno, riuscì in pieno: passammo il resto del pomeriggio a mangiucchiare cioccolata e a fare programmi per le vacanze natalizie.
Furono proprio dei bei momenti, di cui oggi sento tanta nostalgia.
N.B.
§§§§questo è un mio vecchio post, abbastanza datato nel tempo, ma ho preferito inserirlo in questa raccolta dir acconti a tema perchè sono ancora tanto legata a quei momenti … unici e indimenticabili, come uniche e indimenticabili erano le protagoniste!§§§§§