.§dal diario di Wicham§.
Londra, alba del 19 dicembre 1814.
Ma dove ho la testa? dove? cosa mi spinge ad essere a tal punto anaffettivo nei confronti di mio figlio, facendomi trascorrere le serate fuori casa, al circolo ad ascoltare vecchie e trite storie di ufficiali mezzi avvinazzati? invece di starmene in casa mia, nel mio salotto accanto al camino, veder mia moglie ricamare accanto a me? Mia moglie - la mia incantevole Lydia che con la maternità ora ha uno sguardo se possibile ancora più dolce di prima. perchè? così impaurito di non essere all’altezza di quell’esserino che in fin dei conti non chiede altro che essere coccolato e accarezzato! perchè io non ho paura dell’oggi, ma del domani. di quando crescerà e chiederà. e io che cosa gli dirò? che ho un passato da truffatore, che miravo alla dote di fanciulle di buona famiglia ma che poi ho perso la testa per la sua mamma e che alla fine ho ceduto sotto la pressione di quel Darcy…una pressione morale e materiale, perchè mi diede la possibiltà di sanare tutti i debiti e di vivere con decenza, salvando la reputazione di Lydia, che io non avevo alcuna intenzione di condurre all’altare, diciamolo pure francamente! ecco la verità nuda e cruda è questa. sposata per forza, alla fine. per non rovinarla, come se davanti all’altare io come uomo fossi stato automaticamente promosso a un grado di umanità e decoro maggiori dei precedenti. nossignore, non è così che gira il mondo. sono sempre quello di un tempo. quello meno degno di tutti. vivo ancora di inganni, una vita vuota e desolante. e Lydia non se ne accorge, quel che è peggio! ha occhi solo per il bambino, vive in un mondo dal quale io sono escluso, o al massimo resto ad osservarli in disparte. ecco, perfino adesso che si avvicina il Natale a grandi passi, io ancora non ho pensato a un regalino da fare a William. non ne ho la forza nè il coraggio. sarebbe un doppio inganno. meglio l’indifferenza allora! può darsi che questa enorme nota stonata, posta al centro della miriade di festeggiamenti natalizi, finalmente costringa Lydia ad aprire gli occhi, a guardare la realtà dei fatti, a costringermi a buttare fuori il rospo. che mi imponga di prendere in braccio William nella notte più santa di dicembre, in modo da guardarlo dritto negli occhi, e in modo da sentire il suo profumo di latte e rose e miele, così da farmi sentire orgoglioso di ciò che ho potuto ricevere in dono dalla vita, restituendomi ora la forza di cui ho bisogno per tentare di diventare un buon padre di famiglia – quello che ancora non ho la pretesa di esserlo.