Magazine Cinema
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Memento (2000)
Insomnia (2002)
Batman Begins (2005) - 3/5
The Prestige (2006)
Il cavaliere oscuro (The Dark Knight) (2008) - 3,5/5
Inception (2010)
Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno (The Dark Knight Rises) (2012) - 2/5
Christopher Nolan (1970), britannico, è un regista interessante. Noto da pochi anni, si è imposto sulla scena cinematografica di Hollywood per alcune pellicole di ottima fattura; dopo il successo di Memento ha realizzato l'ottimo Insomnia (thriller con Al Pacino, Robin Williams e Hilary Swank), dopodichè, prendendo a mio avviso un'ottima decisione, si è lanciato nella realizzazione di un nuovo Batman cinematografico. La saga, composta per ora da Batman Begins (2005) e Il cavaliere oscuro (in uscita nelle sale dieci giorni fa), è stata peraltro intervallata dall'interessante The prestige, sempre con la coppia Bale-Caine, affiancata da Hugh Jackman e David Bowie. Il suo risultato maggiore è forse l'ultimo Inception, capolavoro della fantascienza.
-Batman Begins
USA 2005 - azione/fantastico - 134 min.
Il film racconta le origini di Batman, mostrando il duro allenamento di Bruce Wayne in Asia prima della sua trasformazione in eroe, e lo scontro con uno dei suoi più temibili avversari, il Demone, Ra's Al Ghul, suo mentore ai tempi dell'addestramento. Pur tecnicamente ottimo, il film non raggiunge mai i vertici dell'originale burtoniano, anche se ha il merito di aver rispolverato il mito di Batman presentandolo alle nuove generazioni. Questo film è più che altro una base di lancio per il successivo, che probabilmente Nolan non vedeva l'ora di fare. Tuttavia, Batman Begins è una pellicola piacevole e divertente, che si lascia guardare e riguardare; forse però attirerà solo i fan del personaggio, mentre Il cavaliere oscuro è a mio parere un film in grado di appassionare un pubblico anche più vasto.
Voto: 3/5
-Il Cavaliere Oscuro
USA 2008 - azione/fantastico - 152 min.
Questo film è un gioiello, un film d'azione come pochi, che cattura lo spettatore per tutta la sua durata (due ore e mezza) e non concede tregua. Impossibile non fare un confronto fra questo e il primo Batman, soprattutto per la presenza di Joker. Incredibile come lo stesso personaggio sia stato reso in modi così diversi. Il Joker di Jack Nicholson era forse più fedele allo spirito del personaggio dei fumetti e dei cartoni (e ci assomgliava anche di più), mentre il Joker di Heat Ledger è più originale, ma non per questo inferiore al precedente. La recitazione di entrambi questi attori è straordinaria: Ledger ci lascia con la sua miglior interpretazione di sempre, mentre Nicholson ci aveva spiazzati con la sua grande capacità di immedesimazione nel personaggio (doppiato poi splendidamente da Giancarlo Giannini). Quest'ultimo film ha un paio di punti deboli: uno è, indubbiamente, il doppiaggio di Bruce Wayne, di cui si sono lamentati in molti, poco convincente e accattivante; l'altro è il personaggio di Rachel, non molto ben riuscito in Begins, totalmente inutile in questo, tant'è che la sua scomparsa non commuove lo spettatore. La componente tecnica è, come al solito, di altissimo livello: scenografie ben curate, ottimi effetti speciali, buona fotografia e giochi di luci ed ombre ben fatti. In effetti la pellicola è visivamente affascinante, motivo per cui consiglio di vederlo al cinema e non aspettare il DVD. In ultimo, la colonna sonora di Hans Zimmer alterna al tema principale ottime suggestioni elettroniche degne di Metal Gear Solid, che completano degnamente le varie scene. Recitazione senza difetti di sorta: buono Bale, memorabili Ledger e Eckart (che interpreta il procuratore distrettuale Harvey Dent), e come nel precedente sono ben resi i personaggi di contorno, primo fra tutti Alfred di Michael Caine, seguito dal commissario Gordon del sempre bravo Gary Oldman e infine il saggio Lucius Fox impersonato da Morgan Freeman.
La formula sembra essere la stessa che il dizionario dei film Morandini attribuisce alle pellicole di John Woo, 60% azione e 40% storia, anche se forse qui ci aggiriamo sui 55-45. Ottima la componente di scavo psicologico dei personaggi, meno evidente nel capitolo precedente, ed in particolare il rapporto conflittuale fra Batman e la sua nemesi: in questo senso la sequenza dell'interrogatorio è da antologia.
Concludendo, è difficile stabilire se questo sia in assoluto il miglior Batman a memoria di cinefilo: dalla sua ha un'ottima recitazione, uno sguardo più oggettivo e fedele al fumetto ed un comparto tecnico superiore al film di Burton; di contro, l'originale è un film di Burton, con tutte le scelte stilistiche che questo implica; Burton ci ha regalato una sua personale visione di Batman, Nolan ha trasposto (eccetto che per la rivoluzione del personaggio di Joker) fedelmente il Batman del fumetto al cinema. I due titanici Joker sono entrambi personaggi indimenticabili, e c'è chi preferirà la versione più classica di Nicholson e chi quella più "dark" e meno "freak" di Ledger, e viceversa.
Voto: 3,5/5
-Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno
USA 2012 - azione/fantastico - 164min.
Dopo i fatti del precedente episodio, Bruce Wayne (Christian Bale) si è rintanato nella villa di famiglia ed ha rinunciato alla sua vita pubblica per ben 8 anni (attività eroistica compresa). Alcuni eventi lo spingeranno di nuovo all'azione: un misterioso terrorista noto come Baine (Tom Hardy), a capo di un'oscura organizzazione, sta ordendo un piano per accaparrarsi il prototipo di un motore nucleare realizzato dalla Wayne Enterprises e convertirlo in un'arma atomica, con l'aiuto di alcuni loschi intermediari, fra i quali spicca la ladra Selina Kyle (Anne Hathaway).
Ammettiamolo con candore: questo terzo episodio è il peggiore della serie. Senza clamore, ma con onestà intellettuale, togliamoci i panni di fan di Batman ed indossiamo quelli dei cinefili e dei critici: ci accorgeremo così che il film fa acqua da tutte le parti. Molte delle recensioni che ho letto in rete tendono a dire "Il film ha diversi difetti, ma essi cadono in secondo piano di fronte allo spettacolo". Ma, francamente, mi pare tutto il contrario, è lo spettacolo ad essere inesorabilmente affossato da una marea di difetti, in primis di scrittura.
L'impressione che ho avuto leggendo commenti ed articoli di bloggers e di siti vari di cinema, è quella di un'accomodamento di molti interventi, quasi dettato da un timore per l'auctoritas di un neo-autore che è forse stato sopravvalutato e che ora sembra essere divenuto incontestabile qualunque cosa faccia. Forse il paragone è un po' forzato, ma mi pare che stia succedendo per Nolan una cosa simile a quanto è accaduto per Clint Eastwood da Mystic River in poi: l'innalzamento del cineasta a figura intoccabile, infallibile, oracolare, che sforna un capolavoro assoluto dopo l'altro, verso il quale non si può muovere alcuna obiezione. Così sono abbondati i commenti entusiastici su un film oggettivamente debole come Hereafter, ed allo stesso modo per questa conclusione di trilogia sono fioccati giudizi (in stellette, numeri o altro) che sembrano metterla sullo stesso piano di pietre miliari della storia del cinema.
Invece Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è un film debole, con una trama raffazzonata e piena di buchi narrativi, personaggi abbozzati e poco interessanti, una forma sì eccellente ma non nuova ed una sostanza che surroga quanto già detto negli episodi precedenti (e nella restante filmografia del regista). La cosa strana, ripeto, è che ho visto tra le righe di molti articoli queste stesse critiche, eppure i giudizi complessivi non erano mai sotto gli otto decimi o le quattro stelle su cinque, con conseguenti problemi di coerenza interna agli stessi interventi, ed è questo che mi ha spinto a parlare poc'anzi di timor reverenziale.
E' impossibile parlare nel dettaglio dei difetti di sceneggiatura senza incappare in qualche spoiler sulla trama; cercherò comunque di essere il più vago possibile.
Iniziamo dalla fine: personalmente non mi piacciono i finali lasciati in sospeso, tantopiù che il regista stesso si è premurato di ribadire più volte come questo episodio avrebbe posto definitivamente fine alla saga. Allora qual è il senso di lasciare le questioni semi-aperte, di far intravedere un possibile sviluppo, una virtualmente infinita prosecuzione delle vicende di Wayne & co.? L'indecisione sul finale, d'altro canto, è un marchio di fabbrica di Nolan, che si è divertito a lasciare la questione in sospeso anche nel precedente Inception (sebbene lì, come qui, una possibile soluzione sia più plausibile di un'altra). alcuni potranno trovarlo uno spassoso escamotage per (non)concludere in bellezza, lasciando col fiato sospeso fino all'ultimo: a me sembra solo una mancanza di volontà (di coraggio?) da parte dell'autore di concludere un discorso.
Parliamo un po' dei personaggi: Bane è del tutto diverso dal Bane dei fumetti. Qui non si tratta di una reinterpretazione originale come nel caso del Joker; tutta la storia del personaggio è stata alterata, cosicchè in effetti il personaggio filmico non cenntra proprio nulla con quello dei fumetti. Ma allora tanto valeva non chiamarlo Bane, dargli un altro nome e creare un nuovo villain ad hoc per il film (tra l'altro sarebbe stata anche una mossa originale: quale film di supereroi si inventa nuovi antagonisti? Nessuno, mi pare). Le sole cose in comune fra il Bane del film è quello cartaceo sono la stazza ed il fatto che portano una maschera, la superiorità fisica rispetto a Batman ed il riferimento al passato in prigione. Un po' poco per permette una identificazione fra i due. Stesso discorso per Selina Kyle: non uso il suo pseudonimo Catwoman perchè non viene usato nel film, ed in effetti sarebbe stato scorretto farlo dato che anche questo personaggio ha poco da spartire con quello del fumetto (eccetto l'attività ladresca ed il sesso femminile). Ma la scarsa o nulla aderenza agli originali non è un difetto di per sè: il punto è che gli autori si sono limitati a togliere, dimenticandosi di mettere. Così, Selina Kyle è una criminale dal passato ignoto che da avversaria diventa in modo incongruente alleata di Batman (tanto valeva allora affiancarlo ad un Robin, se proprio gli si fosse voluto mettere un aiutante mascherato), per nulla carismatica (ma non è colpa della Hataway, bensì di un deficit di caratterizzazione) ed usata come riempitivo; e Bane è un terrorista impegnato a portare il caos (vi ricorda qualche cattivo dell'episodio precedente?) nonchè a compiere il programma di epurazione di Gotham voluto dalla Setta delle Ombre (presa di peso dal primo film, con un accomodamento sul già visto al posto che una ricerca di novità). Tra i numerosi comprimari, il poliziotto Blake (Joseph Gordon-Lewitt) ha troppo spazio, Alfred (Michael Caine) troppo poco, Lucius Fox (Morgan Freeman) è superfluo e la new entry Miranda (Marion Cotillard) è più un pretesto per lavorare di nuovo con l'attrice di Inception che un tentativo di rendere la vicenda più interessante (la sua presenza nel film è abbastanza superflua, nonostante il colpo di scena sul finale); solo il commissario Gordon (Gary Oldman, uno dei migliori attori del lotto) è stato sfruttato a dovere. Il risultato di questo affollamento è che molti personaggi sono a mala pena accennati nella componente psicologica, spesso gli attori non hanno il materiale per costruire qualcosa di interessante e si limitano a recitare le battute senza potervi apporre un grande contribut interpretativo, ed il film è più che altro una parata di volti noti, castrati nella loro espressività da una sceneggiatura incapace di valorizzarli (ed in tutto questo una menzione di merito a Tom Hardy, in grado di comunicare con le sole intensità del proprio sguardo e della popria fisicità, va senz'altro).
Le incongruenze temporali e logiche si contano a bizzeffe, e non è il caso di spendere tempo e spazio ad enumerarle.
Se la trama ricicla molto dal primo film (con una parte finale che ne è quasi un doppio speculare, solo dilatato temporalmente), in quanto a tematiche si pesca appieno dal secondo episodio: abbondano quindi interrogazioni filosofiche sul caos e l'ordine, sul giusto e lo sbagliato, su vantaggi e svantaggi delle democrazie, sull'arroganza dei poteri forti e sulla pericolosa facilità di manipolazione delle masse, sulla mancanza di fiducia nei rapporti umani del moderno uomo occidentale e la sua incapacità di gestire le relazioni e la sessualità (il personaggio di Batman è stato spesso al centro di dibattiti anche su questo frangente)...Tutti temi rispetto ai quali vi raccomando di vedere tutt'altro film, ovvero il magnifico Cosmopolis di David Croneneberg. Mettere tematiche di questa portata in un film d'azione eroistica come questo è un rischio che solo una volta ha dato risultati eccellenti (Il Cavaliere Oscuro, appunto), ma che stavolta è solo una fastidiosa zavorra che appesantisce un film già sofferente di gigantismo cronomoterico (troppo lungo per la storia strascicata che racconta eppure troppo corto per dipanarla appieno). E così Bane che attacca la Borsa e che arringa la folla contro i governi dei corrotti rimane una provocazione troppo debole per far parlare di acuto occhio autoriale, attento ai problemi della contemporaneità: com'è lontano il perfetto equilibrio tra forma e sostanza dell'episodio precedente!
Viene da chiedersi il perchè d tutto ciò: mancanza di voglia? Perdita di interesse verso la saga, che Nolan si è sentito in dovere di concludere più per esigenze di completezza che per vera passione filmica? Io credo che in fondo le cose stiano così.
Ed allora passano in secondo piano la tecnica sopraffina, la variegata scenografia, la nitida fotografia meno ombrosa del solito), la consueta efficace colonna sonora (in realtà anch'essa adagiata ormai sugli allori dei classici temi riconoscibili della saga, senza novità di rilievo), l'effettistica sempre ispirata e mai invasiva.
In conclusione, il film è un fallimento, dove la parola "fallimento" non è usata in modo catastrofico, ma constatatorio: un passo falso può capitare, ma se non criticassi un film quando ci sono gli estremi per farlo, farei un torto agli spettatori che, in quanto cineblogger, ho il dovere di informare riguardo ciò che stano andando a vedere.
Con il rischio di scontentare qualche Bat-fan o qualche regista di Hollywood.
Voto: 2/5
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