Un giovane Christopher Walken è il caporale James Reese, il quale, di stanza in Germania Ovest e noto per i suoi atti di insubordinazione, dopo aver subito la frattura di un braccio viene condotto per un periodo di riabilitazione nella clinica del dottor Frederick, interpretato dal Joss Ackland de I tre moschettieri (1973).
È il punto di partenza di Brain control: Alterazioni progressive (1972) di Bernard Girard, che, tratto dalla rappresentazione teatrale The happiness cage di Dennis Reardon e ispirato come essa a determinati esperimenti condotti negli anni Sessanta sul cervello delle scimmie, prosegue rivelando che i pazienti del lussuoso e confortevole ospedale non solo sono tutti soldati incappati nel codice militare o veterani del Vietnam malati terminali, ma anche che vengono trattati come prigionieri.
Infatti, anticipando a suo modo le tematiche in seguito al centro del più famoso Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) di Milos Forman, denuncia le possibili manipolazioni della scienza da parte del potere dal momento in cui, insospettito dalla stretta sorveglianza esterna e dal periodico viavai di alti ufficiali e studiosi americani, il protagonista scopre che Frederick sta lavorando sul cervello di alcune cavie umane al fine di stimolare comportamenti e riflessi condizionati.
Con Ronny”Robocop”Cox incluso nel cast, un fanta-horror a tinte spionistiche che è Sinister Film a recuperare dal dimenticatoio su supporto dvd, corredato di trailer nella sezione riservata ai contenuti speciali.
Mentre è una galleria fotografica ad accompagnare La notte a mille occhi (1948), noir in bianco e nero a tinte fantastiche diretto da John”Hondo”Farrow (padre della Mia ex moglie di Woody Allen) su ispirazione di un romanzo di Cornell Woolrich.
Noir a tinte fantastiche perché, impreziosito da un validissimo comparto attoriale comprendente la Gail Russell de L’ultima conquista (1947), il John Lund di Kociss l’eroe indiano (1952) e l’Edward G. Robinson di Piccolo Cesare (1931), tira in ballo l’argomento delle premonizioni.
Infatti, in un continuo gioco psicologico atto a condurre verso un tesissimo epilogo, prende il via da una donna che, salvata in extremis da un ragazzo nel momento in cui sta per gettarsi sotto un treno, viene condotta in un ristorante dove un individuo dalla faccia stralunata fa nascere dei sospetti, portando tutti a credere che sia stato lui a spingerla al suicidio.
Ma l’uomo, denunciato e con l’accusa che risulta infondata, è in verità un illusionista che scopre di essere in grado di predire il futuro e, di conseguenza, costretto a combattere contro il destino
Tra continua creazione di suspense e l’abbondanza di ambienti chiusi e piuttosto oscuri, al servizio di un suggestivo spettacolo su celluloide che, decisamente originale per quanto riguarda il plot, viene presentato per la prima volta in versione restaurata dal negativo 35mm.
Ed è sempre Sinister a sfornare la deluxe edition a doppio disco del super classico della fantascienza La cosa da un altro mondo (1951), trasposizione cinematografica di un racconto di John W. Campbell Jr. operata da Christian Nyby e da un non accreditato Howard Hawks.
Deluxe edition dispensatrice di manifesto originale italiano del film all’interno della confezione e il cui primo disco ne offre l’edizione restaurata nel suo glorioso bianco e nero, regalando l’opportunità di gustare nella giusta maniera l’antenato de La cosa (1982) di John Carpenter.
Del resto, accanto a trailer e galleria fotografica, è proprio il commento audio dell’autore di Halloween – La notte delle streghe (1978) e 1997: Fuga da New York (1981) ad essere presente nella sezione extra, volto a fornire aneddoti e curiosità relativi all’innovativa vicenda (all’epoca della sua uscita) della temibile creatura extraterrestre imprigionata in un blocco di ghiaccio e successivamente liberatasi per seminare il terrore in una base americana al Polo Nord.
Creatura che anticipò, appunto, l’immortale serial killer mascherato della vigilia d’Ognissanti Michael Myers, ma che deve non poco al mostro di Frankenstein per quanto riguarda aspetto e movenze.
Al servizio di un’operazione chiaramente a favore dell’esercito statunitense (come molte pellicole di allora) e che riserva la sua fase maggiormente rivolta alla spettacolarità – con fuoco e azione nel mucchio – nel corso dell’ultima parte.
Operazione che è possibile anche visionare nella sua successiva riedizione colorizzata posta nel secondo disco, oltretutto arricchito da un’intervista di cinquantadue minuti al già citato Hawks.
Francesco Lomuscio