Chronicle
di Josh Trank
USA/UK 2012
Sinossi
Andrew, Matt e Steve sono adolescenti comuni, con cui tutti possono identificarsi; ognuno di loro ha una personalità ben distinta con cui affronta le normali difficoltà legate alla scuola, alle nuove amicizie, in una fase della vita in costante evoluzione. Sono imperfetti, goffi e un po’ avventati. Sono come noi, e come molti di noi, sono ossessionati all’idea di raccontare la loro vita, sia gli eventi più ordinari, sia – come nel loro caso – quelli più straordinari. Perché Andrew, Matt e Steve s’imbattono in qualcosa che trascende la loro comprensione e quella di chiunque altro. I tre ragazzi, infatti, improvvisamente sviluppano incredibili capacità telecinetiche: per dirla nel linguaggio dei fumetti, sono dotati di superpoteri! I ragazzi diventano praticamente capaci di qualsiasi cosa. Possono muovere gli oggetti con la forza del pensiero e scaraventare in aria automobili solo con la volontà. Imparano persino a volare realizzando così il loro sogno più grande. Ad un certo punto però la faccenda si complica. (Fonte: Coming Soon)
Commento
Giudicato semplicisticamente un film di/con supereroi, Chronicle è in realtà qualcosa di più, e qualcosa di meno.
Mancano i costumi, la cultura pop che si associa generalmente ai personaggi DC e Marvel, manca anche quel tono di leggerezza che, salvo eccezioni, caratterizza il genere.
Queste mancanze sono però anche dei difetti?
Senz’altro no.
Chronicle è infatti un film maturo e cupo, sulla diversità e sull’emarginazione. Soprattutto su quest’ultima, a dire il vero.
Il giovane protagonista, Andrew, è un ragazzo brillante ma solitario, calato in un contesto famigliare drammatico (madre malata terminale, padre alcolista).
Senza amici, con una videocamera a mano a filtrare la sua visione del mondo, Andrew ha l’occasione di riscattarsi acquisendo dei poteri paranormali “alieni”. La tanta rabbia repressa fino a quel momento non riesce però a fargli prendere questa faccenda con maggiore serenità, cosa che invece accade ai suoi compagni di sventura,
L’assoluta incomprensione da parte del mondo che lo circonda porterà Andrew a sfogare tutto ciò che ha dentro, nel peggiore dei modi…
Chronicle sviluppa situazioni e archetipi già visti in altre pellicole, ma lo fa in modo sapiente e con una certa maestria.
La scelta del regista di girare il film con la formula del mockumentary è quantomeno curiosa, ma credo che si possa ricondurre soprattutto a un basso budget a disposizione della produzione.
In alcuni momenti mantenere la “finzione” è davvero difficile, ma questo è un problema facilmente ovviabile con un minimo di elasticità mentale.
La battaglia finale, nel centro di una Seattle notturna, è realizzata in modo ottimo, molto più che in altri film assai più spiccatamente supereroistici.
Di Chronicle restano dunque molte ottime impressioni, tanto che si parla già di girare un sequel. Cosa che ha senso, almeno a livello narrativo, ma che non garantisce la medesima, piccola perla di cui vi ho appena parlato.
Comunque sia, attendiamo sviluppi…
- – -
Alex Girola – follow me on Twitter