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Il chupacabra ("succhia-capre") è un animale su cui spesso si è favoleggiato fin troppo. C'è chi l'ha descritto come un essere simile ad un rettile, a un roditore o a un cane, anche se gli unici esemplari di presunto chupacabra ritrovati sono canidi. Meglio ancora, sarebbero coyote affetti da una malattia.
Gli scienziati hanno studiato alcune carcasse di chupacabras, concludendo che questi "mostri" non sono altro che coyote affetti da casi estremi di rogna, una malattia della pelle causata da un acaro che si muove all'interno del corpo dell'animale.
Barry Oconnor, biologo dell'Università del Michigan, ha studiato l'acaro che provoca la rogna, e ritiene di aver scoperto come questo insettino minuscolo possa trasformare un coyote in un animale assetato di sangue, in grado di sbranare i corpi di altri animali e di nutrirsi del loro sangue.
In una recente intervista sul sito Skeptic magazine, OConnor ha spiegato che l'acaro responsabile per la perdita di pelo nella cosidetta "sindrome da chupacabras" è il Sarcoptes scabiei, che causa la scabbia, una malattia che affligge anche l'uomo dopo il contatto con animali o persone già infette.
Se tuttavia per l'essere umano e gli animali domestici la scabbia raramente risulta essere un problema che mette a serio rischio la salute, dato che nel corso dei millenni il nostro corpo si è adattato a combatterla, il problema viene quando l'acaro della scabbia trova ospitalità nel corpo di un canide selvatico, come lupi, volpi e coyote.
"Ovunque ci sia una nuova associazione ospite-parassita, è abbastanza pericoloso" dice Oconnor. "Provoca molti danni, e la mortalità può essere relativamente alta per via del fatto che la specie ospite non ha avuto una storia evolutiva con il parassita, e non è stato in grado di evolvere alcuna difesa, come abbiamo fatto noi".
Nei chupacabras, quindi, sembra che convivano grandi popolazioni di acari che causerebbero infiammazioni che provocano ispessimento della pelle, caduta del pelo, e debolezza immunitaria tale da aprire il campo a infezioni batteriche secondarie.
Queste infezioni spiegherebbero l'aspetto fisico dell'animale. Ma come la mettiamo col suo comportamento? Un coyote non si improvvisa un predatore letale e assetato di sangue senza averne motivo. "Dato che questi animali sono parecchio indeboliti, hanno difficoltà a cacciare" dice OConnor. "Per questo potrebbero essere costretti ad attaccare il bestiame, dato che è più semplice che correre dietro ad un coniglio o a un cervo".
I chupacabras sono generalmente considerati una sorta di leggenda metropolitana, e nemmeno tenuti in considerazione dalla criptozoologia accademica. Le carcasse di presunti chupacabras, ritrovate nel sud degli Stati Uniti e in America centro-meridionale, hanno l'aspetto di canidi affetti da rogna, come è stato dimostrato dall'analisi di alcuni dei corpi, come quello ritrovato a Cuero, Texas, nel 2007. L'analisi genetica compiuta dalla Texas State University ha mostrato come l'animale non fosse altro che un coyote privo degli incisivi.
Nel corso del tempo, le ferite provocate dai chupacabras sugli animali domestici hanno anche cambiato forma: si è passati da fori minuscoli a casi di veri e propri animali sbranati, con ferite simili agli effetti dell'assalto di un coyote.
Scary chupacabras monster is as much victim as villain
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