Shawn Zents
Ci furono anche quei giorni in cui mi mancò il respiro dal dolore, endemico e nebbioso da entrare in ogni poro della pelle dell'anima e del corpo e saturarla di nero.Ci furono anche quei giorni in cui la gioiosa euforia della parte alta della testa fiorì come un pesco e si accompagnò cantando a qualsiasi azione quotidiana.
E ci furono i giorni in cui la tenacia e la forza del sentimento mi diede la determinazione di reggere, tutto, di assorbire l'onda alta fino a piegarmi completamente all'indietro, senza però cadere. Come certi mimi, con i piedi ancorati al terreno con dei ganci.
Ci furono anche quei giorni in cui morì un amico, in cui persi il lavoro, in cui il problema o il dolore che ebbi davanti e tra le mani furono incandescenti. In cui io fui ancora sola. In cui se anche solo le mie orecchie avessero udito vicinanza mi avrebbe dato conforto.
E ci furono quei giorni della follia, per le strade, di giorno e di notte.
Ci furono anche quei giorni in cui sperai che il peggio fosse passato, che una mano grande prese la mia per attraversare la strada, che lo sentii, quel ti amo silenzioso nel buio.
Ci furono anche quei giorni di onde in burrasca, in cui io felice non vomitai.
Ci furono anche quei giorni di tazze di tè, e di allenamenti.
Ci furono anche quei giorni e poi
poi ci fu come una morte improvvisa, perchè nessuno mi guardò negli occhi per dirmi
che quei giorni non sarebbero stati più.
Ci furono anche quei giorni di silenzio. Lungo e dolce silenzio interiore.
Così arrivarono anche quei giorni in cui mi accorsi finalmente
degli immeritati giorni ricevuti.
E smisi.