O almeno questo è l'obiettivo del progetto, però sono molto scettico su quanti utenti lo proveranno effettivamente, nonostante il risalto mediatico che ha avuto questa iniziativa.
Non metto in discussione che questo sia un traguardo importante, ma questa prima versione mette subito in luce una serie di difetti che secondo me fanno partire male, molto male, il progetto.
La creazione di un sistema decentralizzato è troppo faticosa per gli utenti, fino a quando non ci sarà un modo semplice per attivare l'account con pochi click Diaspora è destinato ad essere poco più che un gioco da geek.
L'idea di fare un social network si basa sulla presenza dei propri amici, Diaspora punta tutto sulla privacy ed è quindi l'ideale per chi ora non ha nessun account per evitare di dare i propri dati in mano a qualche compagnia che non possono controllare.
Purtroppo però ormai Facebook ha raggiunto un numero di utenti tale per cui a mancare sono solo le persone che non lo vogliono per motivi ideologici. Il rischio molto concreto è quello di avere due mondi separati: quello molto popolato degli utenti di Facebook e quello quasi deserto degli utenti di Diaspora. E senza amici con cui condividerli i dati stanno molto più comodi nel mio computer piuttosto che in qualche servizio web.
Infine il fatto che sia prevista l'integrazione con Facebook è già da se un cattivo segnale.
Questo sistema di fatto non porta nessun beneficio all'utente, ma addirittura fa nascere il paradosso che i dati arrivano comunque alla società di Mark Zuckerberg (Proprio quello che il progetto voleva evitare) introducendo complicazioni nella gestione del profilo e limitando l'aspetto sociale agli amici presenti su Diaspora.
Sinceramente dopo tutto il clamore fatto pensavo che sarebbe stato presentato qualcosa di realmente innovativo e non un clone che ha pochi aspetti vantaggiosi e moltissime ombre.