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Ci siamo anche noi, non solo i soldi.

Da Andrea Venturotti

Era la notte dopo il Lunedì 22 Giugno e si stavano prendendo appunti su un possibile nuovo articolo dove si racconta di come le proprie passioni ed i propri sogni valgano molto di più del solo guadagno, di quanto sia importante rimanere persone autentiche pure nel successo, di come il denaro ottenuto con passione e fatica regali ben altre soddisfazioni rispetto a quello ricavato da fonti illegali e affini. Però chissà… forse sarà la classica idea che balza in mente durante le ore piccole e che alla fine vola via con la notte, solo l’ennesimo prodotto della solita coscienza che, proprio quando il resto del corpo sta per entrare nella fase di riposo, decide di svegliarsi; non lo si dice, ma si sa che anche questo finirà digitalmente appallottolato e chiuso in un ripostiglio buio del cellulare, dove nessuno scaverà più per cercarlo.

La mattina dopo ti svegli e, seppure con dolori di testa, come di consueto avvii il tuo computer, poi vai sul sito sportivo di ogni giorno per scorrere tra le ultime notizie e, come se quella della notte prima fosse stata una premonizione, ti trovi sbattuto in faccia l’ennesimo scandalo calcistico, l’ennesima impresa che in realtà di impresa aveva ben poco; e allora ti dici “eh no, adesso glielo schiaffo io in faccia ciò che penso” e divieni consapevole che quegli appunti non diverranno più spazzatura, bensì saranno l’ennesima dannata conferma che questa realtà proprio non va.

E lo voglio dire, anche se con una prefazione che è stata ben diversa da quella che avevo appuntato, quello che penso, quello che sento dentro, quello che so con certezza. In origine avrei desiderato fare uno sgarbo ai pessimisti, quelli che sperano che tutto vada male e che vivono di critiche, ma ora non mi sento di attaccare la loro categoria, a loro forse penserò in un’altra occasione; adesso la mia testa mi dice di mandarlo ad un’altra categoria il mio messaggio, a quella categoria che più dei pessimisti ha paura di noi, a quella categoria di falsi passionali voglio mandare il mio avviso, che non è una denuncia, ma fa comunque paura, e fa più paura di una denuncia.

No al Calcio scommesse


Voi che credete di avere il mondo in pugno, voi che credete di avere il divino potere di controllare tutto ciò che desiderate con qualche sporca banconota… guardateci in faccia ed avrete già perso. Voi che credete oggi di vivere in un mondo di invertebrati, domani perderete. Ci siamo anche noi, quelli che prima del conto in banca hanno una dignità, che prima del giro di scommesse hanno sogni sinceri da realizzare, che prima del personaggio da vendere al pubblico hanno una personalità propria e vera; ci siamo noi, che davanti a tutto mettiamo passione e sentimenti, che preferiamo vincere un trofeo sportivo rispetto ad un centinaio di banconote, che non mettiamo in vendita gli amici, i colori della nostra squadra e l’orgoglio di una città per il vostro denaro illecito. Vi dispiacerà tanto capire che non ci siete solo voi a questo mondo, ma ci siamo anche noi, non solo i soldi.

Facciamo certamente ridere a livello giuridico e non potremo quindi farvi crollare dalla vostra elevatissima poltrona, fondata ed innalzata su innumerevoli inganni, ma non vi resterà che piangere quando senza pensarci due volte urleremo il nostro NO al cospetto delle vostre luride offerte. Però non preoccupatevi… e continuate a ridere di noi, fate ciò che noi non possiamo fare, perché di fronte ai vostri brogli si può solo piangere; ridete e godetevi lo sporco presente che con le mani piene di fango, che non vi siete neppure curati di lavare, avete costruito, godetevelo finché dura… fino a quando non l’avremmo pulito noi da cima a fondo. E quando noi l’avremo pulito allora davvero non ci sarà più bisogno del disinfettante, perché lui serve soltanto se qualcuno sporca, cosa che non succederà quando saremo noi ad amministrare.

Ma voi rimanete lì sulla vostra poltrona, incrociate la mani e con un tono condito della vostra classica spavalderia mi chiedete di mostrarveli questi fantomatici eroi, questi ragazzi puliti; ed io allora vi invito a guardare dietro quello schermo che avete di fronte e, senza il bisogno di smontarlo lasciando mille cavi liberi all’aria, vedere chi c’è dietro tutto questo lavoro, prodotto per passione e non a scopi di lucro, un qualcosa che ormai riterrete davvero inconcepibile… ma che forse un tempo non lo era, prima che vi invischiaste in questo circolo di mazzette ed esseri senza cuore e pudore.

come-scrivere-un-articolos

Provate almeno per un attimo a scoprire i vostri occhi foderati di assegni e forse riuscirete ancora a scorgere, per quanto possa essere sfocato e rovinato ai vostri occhi stanchi, un passato ben differente dall’attualità, dove pure voi eravate simili a come noi ci vantiamo d’essere, con tanta voglia di fare e di cambiare ciò che vi disgustava, evitando di diventarne complici.

Ma non demordete neppure così, mi rispondete che sono solo illusioni giovanili, frutto del mondo fatto di valori che i nostri genitori ci hanno illustrato, mi rispondete che si sgretolerà presto dinanzi alle fredde realtà della vita, mi rispondete che diventeremo uguali a voi perché è inevitabile; e invece no, voi vampiri, che in passato siete stati morsi dall’insensibilità, non trasmetterete, come se fosse un’eredità comune, questo stile meschino anche a noi. Noi ci siamo già attrezzati, siamo vaccinati e pronti a difenderci dalla vostra malattia, conosciamo le vostre tecniche di contagio ed anche la maniera in cui contrastarle, noi… non passeremo mai dalla vostra parte.

E concludete dicendondomi che rimarremo per sempre dei poveri pezzenti a causa di questi stupidi ideali, che a parere vostro impediranno la nostra ascesa al successo e risulteranno soltanto una grande fonte d’ignoranza. E invece no, noi vi dimostreremo ancora una volta il contrario, vi dimostreremo che si può divenire importanti senza far uso di brogli e meschinità, ma con coraggio, passione, idee, tanta fatica ed anche un po’ di genuina furbizia. Vi dimostreremo che sarà proprio quella fonte d’ignoranza la nostra maggiore fonte di forza, che ci permetterà di continuare a lottare ed infine di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati. E faremo tutto ciò meglio di come lo avete fatto voi.


Però adesso, a discorso chiuso e dopo esser stati così malamente descritti, vi accorgete di averlo pure voi un ultimo barlume di dignità e d’orgoglio, voi ci dite di non essere realmente così malvagi e sporchi. Accidenti, sarà per caso avvenuto un miracolo grazie al quale vi redimerete ritornando ciò che siete stati in precedenza? Ma quando mai, non sarebbe da voi compiere un’azione talmente degradante, non sarebbe da voi ammettere uno sbaglio, ma per carità! Voi persistete nel dimostrare d’essere del tutto lindi e candidi, voi non avete sbagliato nulla, la colpa è come al solito di qualche altro fattore, e conoscendovi… non poteva essere altrimenti.

È colpa dei soldi, non vostra di certo, le perfide banconote vi hanno ricattato pur di avervi con loro, vi hanno costretto a rubarle, portato con l’inganno nel loro covo di malignità. È colpa dei soldi se il vostro più grande valore è l’inganno, se vivete sulle spalle dei più deboli, se per voi ogni fonte di guadagno va sfruttata, per quanto illecita e infame sia.

Sono i soldi che vi hanno reso avidi, così come i giochi di guerra hanno reso dei terroristi tanti teneri estremisti islamici, e così come le religioni hanno convinto tanti buoni padri ad insegnare l’arte dell’odio ai propri pargoli. È sempre colpa di altri e di altro, voi eravate buoni e i soldi vi hanno reso cattivi, senza la loro presenza avreste sicuramente scelto la retta via, non vi sareste certo fatti attrarre ossessivamente da qualunque altra cosa vi avesse sfiorato, no di certo.


I soldi hanno quindi reso voi cattivi. O siete stati voi a rendere cattivi i soldi?


Archiviato in:lucash99, Veri ribelli - Vere passioni

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