Magazine Diario personale

Ci siamo sempre lasciati senza salutarci

Da Tofina
Si parlava, con amici di web, di quelli che un tempo facevano le cassette per le persone speciali, ma che non ne ricevevano quasi mai. Di quelli che hanno scritto e scriveranno tante lettere (personalmente in blu, se possibile su fogli a quadretti piccoli), ma di risposte...Poche.  Ci penso e mi chiedo che cosa mi sono persa, se invece di passare i pomeriggi a scegliere la scaletta delle canzoni avessi proposto "Vediamoci alle tre in piazza", se invece di mettere nero e su bianco, avessi provato a parlare O avessimo, provato a parlare.
Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni che, perduti nel tempo, c’incontrammo, alla nostra incresciosa intimità. Ci siamo sempre lasciati senza salutarci, con pentimenti e scuse da lontano. Ci siam rispettati al passo, bestie caute, cacciatori affinati, a sostenere faticosamente la nostra parte di estranei. Ritrosie disperanti, pause vertiginose e insormontabili, dicevan, nelle nostre confidenze, il contatto evitato e il vano incanto. Qualcosa ci è sempre rimasto, amaro vanto, di non ceduto ai nostri abbandoni, qualcosa ci è sempre mancato. 
(C'è sempre mancato qualcosa - V. Cardarelli)

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