ci sono molti modi

Creato il 25 maggio 2010 da Bellocks
Ci sono molti modi per fare l’amore, se lo faccio da dietro ti sento più forte. Da dietro non sento la pressione dei tuoi occhi che mi respingono, da dietro il mondo è più semplice se io non lo vedo. Vuoi provare, sei brava e te la cavi con poco, a te basta muovere il bacino per sentire il prurito. Ci sono molti modi per sentirsi importanti, tra questi modi di gestire le cose il migliore è farle venire. Atterro sulla tua pancia ed è solo un attimo che vola incosciente tra le pareti della tua stanza; ma è anche un attimo che mi piega sudato - un attimo dopo - sul lato comodo del letto. I piedi sbattono forte perché le ali di farfalla sono ormai a terra. Ci sono molti modi di addormentarsi sul petto, il migliore è cacciare la testa nell’incavo della scapola.
- Ti è piaciuto?- Si mi è piaciuto…- A cosa pensi?- A domani.
Domani ci svegliamo col primo rumore di treno e tu sei già in piedi che aspetti il lavoro. Mi prepari il caffè e me lo porti nel letto, di mattina presto poi faccio fatica ad accettare le cose. Il tuo modo di vedermi è qualcosa che non mi lascia perplesso - dio quanto lo vorrei - piuttosto un modo di pensare l’amore e sentirselo comodo. Le attenzioni che mi serbi sono un passato che mi rigiro ancora e poi ancora nel letto; forse un cliché, non saprei dire. Mi baci e sento tutto il sapore della notte passata, e se mi rimbocco le coperte mi torna come un rigurgito il tuo umore sudato. Tra la notte e il buongiorno ci sono molti modi di vedere le cose, un mondo diverso di attraversare le strisce, l’affitto, le bollette, le persone, il traffico, i semafori, la spesa. Tornerò dal lavoro e farò la fila alla cassa, comprerò due bottiglie e torneremo nel letto. Fino alla fine dei giorni.
- A cosa pensi? - A niente.
Niente è il soffitto che vomita il calcestruzzo sui nostri occhi. Niente è l’errore che ci attende poco più in là. Niente sono le merende di quando ero bambino e avevo tanti occhi addosso con cui giocare. Niente è vederli passare, sposarsi, invecchiare, dissolversi. Niente sono i capelli di mia madre che corrono come carta zucchero sui carri a carnevale, le sue cartilagini, la pelle tirata che fa a botte con i suoi occhi celesti. Niente sono le figurine Panini scambiate di rapina sotto il banco, le partite a calcetto, le mani enormi del maestro Felli. Niente è il giorno che me ne sono andato di casa, niente il giorno della mia laurea, niente la tesi di dottorato e tutte le mattine che mi sono sentito più veloce e più in fretta di tutti. Niente sono i tuoi occhi verdi che mi aspettano e che già sanno che prima o poi ritorno. Ci sono molti modi per tornarsene a casa: uno di questi è infilarsi in un letto.
- Che bello…

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