Piove. L’aria si è impregnata d’acqua,spessa coltre che appare quasi solida,compatta. Ma se si osserva attentamente non c’è unità,ma singolarità nella pioggia: tante piccole gocce che cadono,poco distanti le une dalle altre,ma non abbastanza vicine da potersi toccare. Sole nella caduta. Sole quando toccano il suolo.
Ci sono persone sole che fanno la spesa:carrelli pieni nella speranza di condividere quel cibo. Ci sono persone sole alla fermata dell’autobus o che camminano per strada con passo rapido,illudendosi che la loro direzione li porterà da qualche parte. Sono anche in fila alle poste,nei parchi con i loro cani,a cena con gli amici le persone sole.
Ci sono persone sole che non sanno di esserlo. E ci sono anche quelle che ridono. Fragorosamente. Quelle che parlano facendo ampi gesti per il pubblico che li ascolta.
È lo sguardo che tradisce.
È la notte che ti smaschera davanti a te stesso.
Ci sono persone sole che sentono quel vuoto nel petto,risucchiarle. Ma ciò che temono più della voragine stessa è che gli altri la scoprano,scoprano quel ritaglio di nulla nel loro petto. E allora lo riempiono. Libri -Oh i libri!- storie, scarpe, bugie, viaggi, cani, gatti,illusioni,sorrisi,corse,concerti,fumetti,opinioni,borse,ideologie,specchi,rabbia,accuse,lotte insignificanti,religioni,guerre,musica,incubi,sogni. Tutto ben ripiegato,ordinato nel loro petto,nel loro vuoto.
Ci sono persone sole che incrociano lo sguardo di altre persone sole. Si osservano,si riconoscono,ma ognuna,alla fine, toccherà il suolo,
sola.
V.