Bertrand Russell propone che le scuole elementari insegnino l’arte di leggere con incredulità i giornali. Penso che tale disciplina socratica non sarebbe inutile. Delle persone che conosco, ben poche la compitano appena. Si lasciano ingannare da articoli tipografici o sintattici; pensano che un fatto sia accaduto perché è stampato in grandi lettere nere; confondono la verità col “corpo dodici”.
Ho estratto da “Altre Inquisizioni” di Borges questa citazione, e lui a sua volta si è basato sulla selezione di saggi di B.R. intitolata Let The People Think, e in particolare sull’articolo Free thoughts and official propaganda. Berlusconi in questi giorni sta invece consigliando di non leggere i giornali, perché a suo dire mentono (ecco la dichiarazione dalla sua viva voce su youtube).
La differenza tra le due posizioni è abissale, a partire dalle motivazioni che le muovono. Il primo vuole che lo Stato renda gli uomini immuni dai sofismi (come è riportato nell’opera stessa) e che si permetta agli uomini di pensare liberamente, il secondo vuole tappare le orecchie e gli occhi agli abitanti del reame.
Borges porta anche degli esempi in difesa della teoria di Russell. Tra i vari punti che mi han fatto spalancare di più gli occhi c’è questo:
… Esercitano una specie di magia, pensano che formulare un timore sia collaborare con il nemico.
Mi viene in mente Saviano accusato di fare il gioco della mafia, chi parla di crisi di fare il gioco della crisi, …
Ma torniamo a noi (sto seguendo una strada con troppe curve):
Oggi era scritto a caratteri cubitali su vari quotidiani che ci sono Regioni che pagano più di quanto ricevono. Eccola! Se siete d’accordo, se vi siete fatti convincere da questo titolo e pensate di essere di fronte a una ingiustizia, vi prego di leggere il seguito.
Questa affermazione può anche essere vera, ma nasconde subdolamente delle verità.
- E’ ovvio che c’è chi paga più di quel che riceve (e altrimenti a che servirebbe tutto sto giro di soldi?). Siamo di fronte a una non-notizia.
- Non sono le Regioni a pagare ma sono i cittadini, e sono (o dovrebbero essere) loro a ricevere.
- La frase lascia inconsciamente pensare che i cittadini paghino le tasse, e subiscano soprusi per questo, in base alla Regione di provenienza, mentre sappiamo che si paga soprattutto in base al reddito. Sei più ricco? Paghi di più. Più povero? Di meno. Pagare in base alla Regione di provenienza sarebbe invece proprio la cura che propongono al male evidenziato dal titolo, che poi coincide con la cura stessa.
- Dal punto 2, la vera frase sarebbe: “ci sono persone che pagano più di quanto ricevono“. Sostituire Regioni con persone, insomma. Che poi queste persone siano distribuite non equamente nelle Regioni è scontato.
- Dai punti 3 e 4, la frase vera, non corrotta da interessi, sarebbe dovuta essere: “I ricchi pagano più dei poveri“, perché quello è il vero discriminante. Sarebbe stata più onesta, ma meno ad effetto. Pensate al fatto che se io domani mi trasferissi in Veneto non pagherei più tasse, ma se diventassi ricco in Calabria (per dire) sì.
- Il titolo lascia intendere che siamo di fronte a una ingiustizia, ma se ritenete questa differenza ingiusta… dovreste considerare il noumeno di questa ingiustizia: dovreste quindi ammettere che per voi “è ingiusto che il ricco dia più di quanto riceve, e di conseguenza che il povero riceva più di quanto dà“.
- Se la pensate così… il titolo non vi ha ingannati… ma la vostra idea fa schifo!
Questo è un piccolo esempio di lettura critica dei giornali. Non attribuitemi arroganza o presunzione, non faccio il professorino né mi sento più intelligente o di giudizio degli altri. Semplicemente io mi sono imbattuto in alcune bellissime pagine di Borges e quindi di Russell. Queste mi han aperto gli occhi (forse li avevo già aperti prima, ma vedevo sfocato), e ho quindi deciso di farle conoscere a più gente possibile.
Se vi è piaciuto l’articolo, vi consiglio anche la lettura di questo.