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ci sono tanti modi per ammazzare

Da Suddegenere

Oggi è giornata da plasil, dice un’amica. Un’altra, invece, ha bisogno di un tranquillante. Io mi sa di un buon vecchio cachet analgesico.

Il risveglio, in Calabria, è pesante e confuso. Basterebbero il maltempo e la notizia dell’arresto degli scafisti, accusati peraltro di avere sottoposto i migranti a maltrattamenti e violenze fisiche, compresa quella di minacciare di gettare in mare una bambina di tre anni solo perché vomitava. Basterebbe l’editoriale di Sansonetti in difesa dell’ex editore Citrigno, accusato di violenza privata nei confronti del redattore (del suo giornale) Alessandro Bozzo, che si è tolto la vita a 40 anni. Gli aumenti da capogiro delle mense scolastiche in alcune città, le piccole miserie del vivere da cittadini-e in posti dove la qualità della vita ha standard da schifo. Apro il giornale e sono preparata a leggere di queste notizie.

Ciò a cui non sono per nulla preparata è invece leggere alcuni titoloni dal sentore scandalistico, che raccontano come Carolina Girasole, la ex sindaca di Isola Capo Rizzuto, si trovi da questa mattina agli arresti domiciliari. Carolina, proprio lei. La stessa che fino a qualche ora fa era un’ icona dell’antimafia, l’amministratrice in prima linea, vittima di attentati, abbandonata dal partito, fiera sostenitrice della legalità. Per lei sono stati spesi fiumi di parole, sono stati scritti libri , è stata costituita un’associazione, è stata invitata a parlare ovunque come fosse un baluardo da mettere bene in mostra. Fino a poco tempo fa tutti le stavano attorno, chi con assoluta sincerità e buona fede, chi invece per saltare sul carrozzone vincente. Ed ora, invece, è sola.

<<Cade un simbolo dell’antimafia>>- << I finocchi macchiati di sangue>>.

La notizia è questa:

 - La Guardia di Finanza di Crotone sta eseguendo 13 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione elettorale, turbativa d’asta, usura, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra loro anche l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, secondo l’accusa eletta nel 2008 con i voti della ‘ndrina in cambio di provvedimenti favorevoli. Tra i destinatari del provvedimenti anche il boss Nicola Arena, alcuni esponenti della ‘ndrina e un poliziotto.-

E’ facile, a questo punto, sui social e sui giornali  lanciarsi in  commenti del tipo “ecco, questi sono i simboli dell’antimafia, hai visto che fine fanno?” – “ecco, io lo sapevo che era antimafia di facciata, mica come Don Ciotti”. 

Io non ci riesco proprio a seguire questi strali, mi sento troppo confusa. Credo che in queste ore, in questi giorni, quello che debba prevalere sia un certo senso di riguardo e cautela, sia da parte di chi legge che  di chi fa informazione per mestiere. Non conosco per nulla Carolina Girasole, non l’ho mai incontrata neppure per sbaglio, ma voglio disperatamente credere che in Italia si possa giungere alla verità dei fatti e che a questa si possa arrivare in fretta. Anche se Lea Garofalo ci ha raccontato che è da folli  credere che possa esiste in Italia la giustizia . Ci voglio credere nonostante Lea Garofalo, nonostante il G8, nonostante Federico Aldovrandi, nonostante Ustica, nonostante i Cie,  nonostante l’Ilva e le scorie sotterrate vicino casa, nonostante un sacco di altre piccole e grandi cose.

 Sospendo ogni commento in attesa che venga fatta luce su questa vicenda che resta, comunque, un tristissimo capitolo della nostra storia. Sarebbe infatti un colpo mortale per tutte-i, sapere che Carolina Girasole è collusa con la ‘ndrangheta, significherebbe in qualche modo ammazzare la speranza. Così come sarebbe terribile  riconoscere, in questa vicenda, una di quelle operazioni di cui si avvale la ‘ndrangheta per fare fuori chi dà fastidio, senza doversi necessariamente sporcare le mani di sangue. In questa giornata da plasil/tranquillante/analgesico, mi auguro nel profondo che si tratti di questo, perché ci sono tanti modi per ammazzare le persone e con esse il senso di ciò che è giusto e dà senso al vivere.

Leggi Alessandro Russo su scirocconews

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foto: da riotclitshave.com


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