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Un altro attacco di Grillo verso Monti e il suo governo.

Secondo Grillo questi ultimi hanno aggravato “il disastro lasciato da Berlusconi”: il governo Monti è in “caduta verticale” già da tempo con il debito pubblico che aumenta insieme allo spread, le tasse che “divorano i redditi” e “l’Italia che è in ginocchio”.

Grillo aggiunge anche che è necessario un referendum sull’euro e un altro sulla ristrutturazione del debito sovrano.

Poi manda i saluti: “ci vediamo in parlamento(nonostante Napolitano)”.

L’analisi di Grillo non “lascia scampo”, tagliente e irriverente allo stesso tempo.

Grillo cerca di raccogliere il malcontento della gente, il dissenso “arrivato alle stelle” e lo fa con toni accesi e di derisione verso una politica come quella italiana complice del “disastro” a cui tutti stiamo assistendo.

Il comico genovese, definito tante volte demagogo e populista, riesce ad intercettare l’elettorato di altri partiti e l’elettorato “sfiduciato” da una politica che sente sempre più lontana dalla “vita reale”.

I suoi metodi “poco ortodossi” , contestati e criticati “dai più”, hanno però successo in un momento politico e sociale “abbastanza” particolare, nel quale momento “deriva populista di destra” e populismo la fanno da padrone insieme ad una crescente instabilità politica dovuta alla nascita di tanti movimenti.

Rispetto all’immobilismo della politica italiana attuale Grillo rappresenta uno “slancio d’energia”, che può piacere o no, ma che “sta smuovendo le acque” e mettendo in discussione vecchi equilibri “fossilizzati appositamente”.