Se il cinema è un’arte, può una parte di esso essere un’opera d’arte a se stante?
Si, come dimostrano i concorsi cinematografici in cui ci sono la sezione colonne sonore, fotografia e via discorrendo. Questo proprio perché un film è un concorso di opere d’arte che si amalgamano per creare un sogno che dura due ore circa.
E quando iniziano i titoli di testa di Skyfall, altro non può venirti in mente se non “opera d’arte” . La voce di Adele che canta, delicata come seta che ti avverte che this is the end (questa è la fine), perché il cielo cade. Le immagini di tombe e James Bond sanguinante, qualcosa che mischia ricordi dell’impressionismo tedesco alla capacità comunicativa della grafica computerizzata. Skyfall al decimo minuto dal suo inizio si è già guadagnato i soldi del biglietto, decisamente i migliori titoli di testa che vedo dai tempi di Seven.
Del resto, il regista non è mica l’ultimo arrivato, stiamo parlando Sam Mendes, il genio che ha diretto American Beauty, creando l’icona della ragazzina bionda nella vasca da bagno ricoperta di petali di rosa sognata dal padre di famiglia Kevin Spacey.
Il terzo Bond interpretato da Daniel Craig non lascia indifferenti, il primo della serie, Casinò Royale, era piaciuto ai più malgrado le polemiche che ne avevano anticipato l’uscita. Moltissimi fan si erano scagliati contro la scelta di prendere Craig come nuovo Bond. Il secondo, Quantum of Solace, anche aveva messo tutti d’accordo, in male però. Ho visto "bondiani" di ferro uscire dal cinema con l’amaro in bocca per un film che a voler essere generosi potremmo dire che non aveva un senso. Guardando nei forum e parlando con quelli che l’hanno visto ho notato invece che Skyfall entra nella schiera di quei film che o si amano o si odiano.
Io non sono un "bondiano", anzi se proprio devo dire la mia il personaggio Bond stesso mi rimane abbastanza indifferente, eppure questo film vale assolutamente la pena di essere visto. Oltre alla storia, ben architettata per tutto l’arco del film, il primo tempo in particolar modo è una lunghissima serie di scenografie una più bella dell’altra. Dal casinò galleggiante in Cina, all’isola/città disabitata. Anzi, vi faccio notare un dettaglio per quelli che hanno già visto il film o che lo guarderanno non appena uscirà il Blu Ray, quel posto esiste veramente, è un’isola giapponese che era stata completamente edificata perché nel sottosuolo era ricca di carbone. Per cento anni ci hanno abitato i minatori che lavoravano nel sottosuolo e la sera risalivano in superficie per il giusto riposo, una volta finito il carbone l’isola è stata abbandonata, diventando una specie di roccaforte fantasma dispersa nell’oceano. Pura meraviglia scenografica.
Se non volete a tutti i costi un Bond "spara spara ammazza ammazza" per tutto il film, questa nuova versione della spia è quella che fa sicuramente per voi. Questo post si autodistruggerà fra 5 secondi… 4 … 3… Take care!
di Gimmi Cavalieri