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“Ciak! Si scuola”

Creato il 28 febbraio 2012 da Povna @povna

“La scuola sta alla canna del gas, e gli insegnanti troppo spesso non ce la fanno” – aveva spiegato all’ultimo consiglio di Istituto la preside Barbie. “E quindi voglio fare un corso di aggiornamento apposito, che si occupi di questioni specifiche, e parli, terra terra, di strategie per stare in classe, impegno didattico, motivazione”.
Alla ‘povna, nel sentire queste parole, si erano subito illuminati gli occhi. Perché sembravano andare incontro a tutte le riflessioni e discussioni sul tema che l’hanno accompagnata nell’inverno; e perché le sembra che qualunque cosa indichi partecipazione, attenzione e interesse sia sempre più benvenuto e necessario. Nonostante alcune legittime perplessità di metodo (“è giusto che un corso del genere lo tenga la preside? servirà a qualcosa? sarà bello?”) di cui aveva discusso con Mafalda, in fondo lei è(ra) e resta una “fottuta migliorista” (courtesy of narratario), che crede nel ‘fa’ ciò che devi’, sempre, e (dunque) nell’ottimismo della volontà. Per questo non si era stupita nemmeno quando Barbie aveva annunciato di voler girare, per il corso, un video apposito. Per il quale era stato contattato, a titolo (semi) gratuito – perché ha collaborato con loro già altre volte – un regista di chiara media fama.
“Mi dispiace solo che il corso non potrà essere subito per noi insegnanti dell’altro indirizzo” – aveva chiosato la ‘povna nel suo intervento (la prima urgenza, infatti, è partire con il supporto per il Bronx del professionale) – “e spero che si possa presto organizzarne altri. E poi mi chiedo se non potrebbe essere utile prendere contatti con gli educatori della gita speciale che facciamo sempre con le seconde, quella in Appennino”.
“Faremo il possibile, professoressa ‘povna” – l’aveva rassicurata Barbie – “adesso l’importante è partire”.
Detto, approvato e sottoscritto; il consiglio finisce e passano un paio di settimane. La ‘povna al corso non ci pensava più, bisogna dirlo, catturata dalla prosa del mondo, che come sempre è rapida, improvvisa, surreale. Un po’ come la lettera che ha raggiunto oggi la sua casella di posta:
“Cara ‘povna, in riferimento al corto-metraggio che sarà girato in questi giorni, per il corso di aggiornamento, la preside Barbie mi ha pregato di contattare una lista di docenti che vorrebbe a partecipare. Scusami se te lo dico solo adesso, ma l’altra settimana ho provato a chiamarti, e poi mi è passato di mente. Se sei interessata, e faccio ancora in tempo, l’appuntamento è per domani”.
La ‘povna legge il messaggio un paio di volte, mentre è al telefono con Mafalda.
“Ci vado!” – le dice convinta – “perché quando lo sceneggiatore ti scodella gratis questa potenziale miniera di racconti, certo non puoi mancare”.
Così la ‘povna scrive a Corto, spiegandogli che devono rimandare il loro albionico e settimanale appuntamento; ringrazia il cielo di essersi già lavata i capelli. E prepara una bella mise, con molte righe. E poi domani, dopo le ore di lezione, inforcherà la bicicletta, e si recherà sul luogo dell’appuntamento (giocando a sentirsi, almeno un poco, Veronica Pivetti). Perché a lei le fiction di scuola sono sempre piaciute, molto; tanto che si è sempre esercitata a girarne scene e controscene nell’ordinaria sua vita scolastica, in maniera (quasi) quotidiana. Proprio per questo la diverte, immensamente, che lo sceneggiatore, sottile come sempre, abbia deciso di premiarla: allestendone una vera, in luce e pellicola, con lei protagonista, nella sua propria scuola.


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