Per strani percorsi della mente e forse anche del destino, sapevo che avrei avuto i gemelli. Di sicuro, lo desideravo tanto.
E poi, da buona primipara attempata, sapevo che le probabilità di incappare in parti gemellari sono superiori a quelli di una giovane madre.
Mettendoci dentro anche la nonna paterna madre di gemelli, alla fine ero convinta che sarei diventata una mamma bis al cento per cento.
Il destino mi aveva ascoltata, eccome.
Dopo aver tanto rimandato il momento di allargare la famiglia, non avrei pensato che sarebbe stato tutto così veloce.
Ad aprile mio marito ed io abbiamo deciso: facciamolo!
A maggio ero già incinta.
Ma a giugno, perfettamente in orario sul calendario, ho scambiato un aborto spontaneo per il mio ciclo mestruale.
Ho continuato a non sapere di essere incinta per quasi 8 settimane, fino a che il malessere, la stanchezza ed una debolezza che non conoscevo, mi hanno costretto ad aprire gli occhi.
Però ormai, non ero più bis.
Il fagiolino di Alice resisteva strenuamente come ha fatto per tutti i nove mesi di una gravidanza roller coaster, piena di ostacoli e piccoli traumi.
Il 25 febbraio di un lunedì di 12 anni fa, alle 9.00 del mattino, quella creaturina secca e stropicciata vedeva la luce attraverso un cesareo programmato di corsa.
Quando l'ho vista, giallognola, tutta coperta di peli, una testa piena di capelli scuri scuri, ho pensato: mioddio ho avuto una scimmia!
Ma l'effetto dell'anestesia mi ottenebrava la mente e poi, diciamocela tutta, appena partorito non è che siamo pervase da tutto questo senso materno.
Quello che posso dire è che quando questo succede, quando la maternità ti pervade, è un sentimento che ti travolge come un treno. Una cosa difficile da spiegare e da raccontare.
Il primo senso che percepito forte in me e che non credo svanirà mai, è stato quello di volerla proteggere, prima di ogni altra cosa.
Non essendo riuscita ad allattarla, per mesi anche dopo lo svezzamento, ogni volta che la sentivo piangere, avvertivo una fitta dolorosa al seno.
Credo che ognuna di noi abbia episodi del genere da raccontare quando si tratta di figli.
Io posso solo dire che per anni (e forse non ho mai smesso), sono stata terrorizzata dal pensiero di perderla, talmente forte che spesso mi sono svegliata la notte con la faccia bagnata di lacrime, a causa di incubi orribili.
Oggi quella creaturina lunga, secca e stropicciata compie 12 anni.
Non c'è stato anno da quando ho aperto questo blog, in cui non abbia celebrato la sua presenza nelle nostre vite. Ho cominciato che aveva 9 anni, era una piccola ballerina ed oggi mi ritrovo con una gazzella innamorata della palla a volo e dei One Direction.
Se devo preparare una torta, se devo scegliere l'oggetto del mio amore senza limiti e confini, allora non posso che scegliere lei, Alice, la mia bambina. La mia signorina.
E preparo una torta semplice, rassicurante e buona perché è ciò che lei cerca adesso da me: semplicità, sicurezza e affetto.
Con un bocciolo di rosa a decorarla, pronto a schiudersi e bello, delicato com'è lei.
Buon compleanno amore mio.
Si allontana dal classico ciambellone e ricorda la consistenza delle sponge cake.
Utilizzate stampi profondi e se avete voglia, tagliatela in 3 strati e decoratela con la vostra farcitura preferita.
Non ha bisogno di bagne, è umida naturalmente. Piacerà ai vostri bambini, di più ai vostri mariti!
Ingredienti per uno stampo da Chiffon cake o angel cake con fondo amovibile
450 g di zucchero
226 g di burro
6 uova grandi, tuorli e albumi separati a temperatura ambiente
360 g di farina 00
250 ml di panna acida
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
la scorza grattuggiata di un arancia non trattata
1 cucchiaio di succo d'arancia
1/4 di cucchiaino di bicarbonato
1/4 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di cremor tartaro
burro e farina per lo stampo
Mettete lo zucchero ed il burro a temperatura ambiente e montate per c.ca 10 minuti fino ad ottenere un composto spumoso e bianco.
Cominciate ad aggiungere i tuorli, uno alla volta e continuate a mescolare fino a che l'uovo non sarà ben amalgamato. A questo punto aggiungete il secondo. Fate così per i restanti tuorli.
Quando tutti i tuorli saranno ben assorbiti nell'impasto, aggiungete la vaniglia, la scorza d'arancia ed il succo, mescolate ancora ed aggiungete la panna acida, mescolando ancora affinché il composto non sia omogeneo.
Setacciate la farina con il bicarbonato ed il sale.
Aggiungetela gradatamente a cucchiaiate al composto di uova e amalgamate.
In una capiente ciotola cominciate a montare con la frusta elettrica gli albumi, a cui avrete aggiunto il cremor tartaro e montateli a neve ben ferma.
Aggiungete una cucchiaiata di albumi al composto e mescolate velocemente per ammorbidire l'impasto, quindi continuate con il resto, incorporandolo con una spatola di gomma miscelando dall'alto in basso per non smontare il composto.
Versate il tutto nella tortiera imburrata ed infarinata e mettete in forno preriscaldato a 170° C.
Fate cuocere per 1h15/30 controllando la cottura con uno stecchino che deve uscire asciutto.
Il tempo di cottura dipende dalla tortiera: se il volume si sviluppa verso l'alto, avrete bisogno di qualche minuto in più. In ogni caso non aprite il forno prima di 1h.
Una volta pronta, fatela raffreddare quindi sformatela e cospargete abbondante zucchero a velo.
E' un dolce ricco ma buonissimo e perfetto anche come base per torte decorate con pasta di zucchero. A me piace semplice e magari servita con un po' di confettura.
Resta morbida ed umida per giorni.
Con questa ricetta partecipo con piacere all'ultimo contest di Imma Dolci a gogo in collaborazione con Wald