"Le Mura Aureliane non sono un monumento", dicono i neofascisti dei 'movimenti' che ieri non solo hanno deciso di imbrattare con scritte assurde e ingiuriose la grande opera ingegneristica e architettonica del III Secolo ma, non contenti, hanno deciso di venirsene a vantare su Twitter insultando e minacciando chi, come noi, si è sempre opposto a questo tipo di vandalismo.
Sulla storia di questa scritta a San Lorenzo avevamo raccontato qui. Rileggetevela. Ma se non avete tempo ve lo raccontiamo qui: c'è un gruppetto di prepotenti e violenti che da anni sta strumentalizzando la morte di un ragazzo per prendersi la libertà di utilizzare un grande monumento come superficie pubblicitaria per fare propaganda. Umiliano la morte di una persona, ne violentano la memoria, per legittimare le loro azioni incivili, volgari, prevaricatrici. Che non gliene freghi nulla di commemorare un defunto è evidente dai loro tweet qui sopra. Sporcare, violare le leggi, far vivere anche chi non viole in un contesto di degrado e illegalità è uno strumento per affermare il loro potere, per riscattarsi. E' una ripicca. Guardate come celebrano questo che in teoria dovrebbe essere un monumento funebre "a pezzo de me..da", "sei già morto", "aricancella" e via così. Vi sembrano persone interessante a salutare con serietà e compostezza un amico scomparso? Il punto non è celebrare una persona morta, il punto è fare un difetto a Roma fa Schifo e andare a scoattare su Twitter. Questo è il livello e non è una notizia.
Aiutateci a segnalare l'ennesima violazione ai Pics ([email protected]) in modo che sulle Mura Aureliane si possa ristabilire un minimo di decoro e in modo tale che si possa far capire a questa feccia che chi strumentalizza i defunti per proprio tornaconto non ha spazio in questa città.