Ciao e tanti saluti

Creato il 19 marzo 2011 da Rockandfiocc
Lukas parte.
Mia nonna non ha fatto in tempo a sapere della sua esistenza, i miei amici l’hanno a malapena visto, e lui già parte. Gli hanno offerto un lavoro che non si può rifiutare in Repubblica Ceca, dunque se ne va la prossima settimana. Ma questa volta non è come essere studenti spensierati con tanto tempo libero per vedersi, stavolta c’è lui in un paesino sperduto e io che da Lunedì lavoro tutti i giorni, e non si sa se e quando ci rivedremo.
Ed ecco che si torna al cinema da soli, alle chiamate su Skype, agli sguardi languidi alle foto sul comodino, al contare i giorni che ci dividono.
E sono le 3,30 di notte e non riesco a dormire, e sebbene abbia già annaffiato la sua e la mia camicia e stia qui con gli occhi a zampogna, non riesco a smettere di piangere.
Perché dovete sapere che Lukas non è una persona qualunque. L’ho capito subito, appena è entrato in classe a Lione per ultimo, il primo giorno.
Lukas è quello che quando eravamo solo amici si è fatto Lione-Parma in autostop per venire a trovarmi e poi voleva pure proseguire verso la Slovenia.
Lukas è quello che due estati fa si faceva una volta al mese 12 ore di automobile con 30 gradi per venire a trovarmi a Parma.
Lukas è quello che per un mio compleanno è venuto a sorpresa a Parma e si è presentato in un negozio dove mi trovavo con una candelina accesa in testa cantando a squarciagola una canzone alla chitarra (in ginocchio davanti a me, davanti a tutti).
Lukas è quello che un bel giorno mi chiama dalla Rep. Ceca dicendo che un ragazzo ha rinunciato all’Erasmus a Trento, perciò viene lui,” arrivo tra 5 giorni”, senza nemmeno sapere dove alloggiare (tanto al massimo dormo in macchina).
Lukas è quello che quando a St- Tropez tutti ci dicevano che sarebbe stato impossibile trovare una casa, in quattro e quattr’otto ne ha trovata una.
Lukas è quello che alle lezioni di italiano a Lione parlava sempre di me, e quando gli hanno chiesto di descrivere questa fantomatica fidanzata ha detto: “è alta, bella e ha gli occhi di Nutella”.
Lukas è quello che quando i miei genitori ostacolavano la nostra relazione è venuto a casa mia e ha chiesto un colloquio a mio padre, si è seduto davanti a lui e gli ha detto che mi amava e che voleva stare con me (in inglese, io traducevo).
Lukas è quello che mi ha convinta a fare l’autostop e andare al mare a dormire in spiaggia col sacco a pelo, a ballare come pazzi in mezzo ai locali infischiandocene di tutti, è quello che ha imparato l’italiano da quando mi conosce, quello che mi sprona a fare sempre meglio, quello che non ha paura di niente e parla con tutti in tutte le lingue e se lo lascio un momento da solo e mi volto sta già tenendo banco, quello che piace a tutti ed è sempre l’anima della festa, quello che mi dice sempre, ma dico sempre, che sono bellissima, quello che si preoccupa di perdere i capelli quando per me è talmente bello che tutte le volte che lo guardo penso a come siamo finiti insieme…
E maledetta carriera, maledette nazioni, maledette origini, maledetti soldi.
Vado a letto ma tanto lo so che non dormo. E poi comunque non mi piace più andare al cinema da sola, ecco.

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