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Piano di Sorrento è lutto cittadino per la tragica scomparsa dei fratelli Vincenzo ed Ernesto Stainao
Sapete, fare il barbiere non è un mestiere, ma un rito,il più onorato
da noi uomini, s'incomincia da bambini.Di solito l'iniziazione è
con tuo padre, una mattina ti fissa,sembra partire la solita ramanzina e invece :" i capelli", "guagliò bisogna accorciare".
Ti accompagna,mano nella mano, dall'uomo che fino a quel momento si è
occupato del suo di"cespuglio" e che da allora diventerà il tuo
barbiere di fiducia.Come in tutti i riti che si rispettano,appena entri
nella sala c'è un odore tipico che ti inebria,non è l'incenso, ma il talco,non
c'è l'organo ma la musica soft di qualche radio italiana. Seduti ad aspettare:
lo sposo nervoso e sudaticcio, il bambino irrequieto che guarda la madre
e vorrebbe il permesso di mettere tutto a soqquadro,il ragazzo con
la testa affondata nel Corriere dello Sport ,il chiattillo che guarda la rivista di acconciature alla ricerca del taglio alla moda, l'anziano che di capelli ne ha tre, ma quei tre li vuole puliti,sistemati ed in riga.C'è il rito dello shampo,quell'acqua tiepida versata con lenta esperienza e quell'impasto di mani
che accarezzano la tua cute con leggera sicurezza,ti regala vertiggini,carezza di una madre al pancione.E poi ,il risveglio, l'asciugamano che frizza i capelli,ti scuote dal torpore,ti sveglia, poi di nuovo ti siedi nella magica poltrona, ancora il talco,il telo e la domanda di sempre:"Allora, come li facciamo?", "Fa tu, Enzo."
"Va,bene...come Ronaldo, facimm' 'o Caruso!" Sorriso di sempre.
E poi di nuovo si ricomincia ad officiare il rito, quel ticchettio continuo delle forbici,
lancette metalliche che regolano la durata del taglio,quei momenti di requie, quando
lui si ferma,ti osserva,prende il mento sposta il viso di lato,destra sinistra,in basso,in alto,misura,calcola?,sembra uno studente che fissa un'equazione,alla fine trova
la soluzione e riprende il ticchettio.Poi il rumore del fon sembra l'organo che
celebra la fine del rito;il celebrante si ferma, l'ultima spazzolata,lo specchio
per permetterti di vedere "l'opera" nella sua completezza.La domanda finale: "mettiamo
il gel ?" No,grazie".
Addio Enzo
Luigi De Rosa
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