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Ciao ciao M5s, ciao ciao Grillo, il cambiamento è da qualche altra parte.

Creato il 30 maggio 2013 da Calcifer

Ciao ciao M5s, ciao ciao Grillo, il cambiamento è da qualche altra parte.

Dario Fo


C'è un detto in Calabria che dice :"Quandu u sceccu non voli mbiviri e inutili chi ci frischi" e cioè quando l'asino non vuole bere, è inutile fischiargli.  Era da un po di tempo che faticavo a comprendere le uscite, lo stile, la strategia e le scelte politiche del M5s e del suo megafono. Mi sentivo ingenuamente partecipe, dato che condivido le idee che il blog di Grillo ha espresso in tanti anni. Sono stato stupidamente entusiasta, quando ho visto montare negli anni una nuova cultura della politica. Ho visto un virus culturale positivo crescere attraverso il movimento. Osservavo che i partiti, con paura, da un lato pescavano a piene mani da queste idee, dall'altro invece denigravano il Movimento e il suo megafono.  Poi ci sono state le Elezioni politiche, l'entusiasmo è stato grandioso, come se qualcuno finalmente avesse tolto quella cappa ammuffita che mi schiacciava e mi faceva guardare alla politica con rabbia. Quella sensazione di respirare di nuovo aria fresca dopo tanti miasmi era rappresentata dal fatto che il 25% degli italiani aveva finalmente capito che occorreva un cambiamento. Ma poi, quando credevo che adesso il m5s sarebbe stato il traino di quel cambiamento, quando leggevo Dario Fo che diceva con ottimismo "mi spenderò con Grillo per il dialogo col PD" pensavo che finalmente il fiore del cambiamento era finalmente sbocciato in Italia.  Dopo che una piantina esce dalla terra in cui giaceva il seme, deve per forza cambiare, deve costruire altre strutture, crescere ed adeguarsi. Non esiste un albero con le stesse fibre di un germoglio. Io sostengo che un accordo col Pd andava fatto, ma in maniera strategica, e se proprio non si poteva fare, allora il modo sarebbe dovuto essere diverso.  Se è vero che il pd voleva solo i voti 5s per farsi i soliti intrallazzi propri, allora questa cosa doveva uscire fuori per tempo. Ad ogni modo ho scoperto che i ragionamenti stanno a zero, perché se non la pensi come il megafono sei uno schizzo di merda digitale. E poi ancora Troll, pagato, colluso e chi più ne ha più ne metta. Ma allora dov'è finita la discussione, la partecipazione, la importantissima possibilità di critica lanciate proprio dal blog stesso? Il duro-purismo ottuso mi sembra vicinissimo a quello della Lega. La partecipazione dei cittadini attraverso internet è una balla colossale, soprattutto applicata al sito ufficiale del movimento, organizzato (volutamente credo e spero per chi lo ha messo su) malissimo. Le voci si perdono, i link non si trovano mai, una grandissima confusione che non porta a nulla. La sbandierata partecipazione si è ridotta all'unica votazione valida e cioè quella del presidente della repubblica, in cui è uscito il nome di Gabanelli in primis e Rodotà poi. Per il resto tutte votazioni inutili, addirittura anche quella dell'espulsione di un senatore che andava in tv.  Insomma, mi chiedevo, sono io che sbaglio qualcosa o è Grillo che ha cambiato qualcosa e pretende una schiera di soldatini smidollati e decerebrati? Ma non era la stessa cosa che facevano anche gli altri e che mi aveva disaffezionato dalla politica? L'ultima uscita poi è per me stata chiarificatrice.  Pensavo da qualche mese che Grillo e il M5s avrebbero dovuto cambiare marcia, evolversi e adattarsi alla situazione, lo speravo, speravo sinceramente che il cambiamento prima o poi sarebbe arrivato. Questa cosa è stata ripetuta da Rodotà che mi ha letteralmente tolto le parole dalla mente. Ma poi scopro che Grillo, il megafono, per quella stessa opinione, va giù pesante di insulti e di frasi dettate da rabbia e paura. Allora mi sono rotto, basta, troppe cazzate, troppi errori, troppe frasi urlate ad uso e consumo di chi non ha mai avuto la capacità di critica, ma segue supinamente tutto quello che dice il "capo", una strategia comunicativa fatta per lo zoccolo duro, ignorante che si informa solo attraverso il blog e non legge null'altro, come faceva Fede per i lobotomizzati di retequattro. Grillo, il cambiamento, la rivoluzione non sei tu, il cambiamento sono io, sono i giovani, sono i miei figli. Sono tutti quelli di buona volontà e tu la volontà buona l'hai persa per strada.

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