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Ciao, mi presento, io sono : “Il linguaggio politichese del M5S”

Creato il 18 marzo 2013 da Cibal @CiroBalzano26

Ciao, mi presento, io sono : “Il linguaggio politichese del M5S”

Ciao sono Renata. Sono madre di tre figli e sono separata. Ciao sono Antonio. Lavoro part-time e non sono fidanzato. Abito a casa dei miei genitori e non lavoro. Ciao sono Nicola. Mi piace lavorare in gruppo.

Ecco il nuovo linguaggio politico inserito nella nostra società dal Movimento 5 Stelle,in stile reality, un po’ casereccio, un po’ alla carlona.
Tutto va bene in tempo di crisi. Anche una presentazione alquanto sommaria, che pretende anche una valutazione approfondita, che quindi dovrebbe andare oltre le apparenze, quelle proprio non bisogna considerarle. Così, in principio, vennero nominati i parlamentari che sarebbe stati, di lì a poco, inseriti nelle liste bloccate del Movimento alla Camera ed al Senato.
Ora, mentre sto scrivendo, stanno procedendo le consultazioni del Movimento, per eleggere il vicepresidente, il questore ed i segretari alla Camera dei Deputati.
Lo stile è quello e le modalità anche. Proprio mutuato dallo stile reality, dallo stile in voga in questi ultimi anni dal punto di vista televisivo.
Hai una ventina di minuti per presentarti. È ovvio che quando parte una presentazione in questo ambito, il punto centrale debba vertere sui titoli di studio acquisiti, sull’esperienza maturata e questo mi sembra naturale per persone che dovranno ricoprire incarichi istituzionali; quindi tutto cambia a seconda del contesto. Nel reality devi parlare di tutto quello che non hai saputo fare,devi essere cool ‘n’ smart quindi basta spostare l’attenzione verso altri argomenti se il contesto è diverso. Per meglio avvalorare questa tesi, riporto alla vostra attenzione un caso di non poco rilievo ma di pochi giorni fa.

Ciao, mi presento, io sono : “Il linguaggio politichese del M5S”

Marta Grande, la neo-eletta del M5S alla Camera. La più giovane dei deputati Grillini e dell’intera XVII Legislatura. Quando si è presentata online, per le parlamentarie (metodo utilizzato dal M5S per eleggere i propri rappresentanti) appunto online, l’ha fatto vantando numerosi titoli di studio, per nulla banali, anzi davvero prestigiosi. 25 anni ed un curriculum di tutto rispetto da fare invidia anche a persone molto più grandi.
Una laurea negli Stati Uniti, un master in Cina, una laurea in Italia ed un altra ancora da finire più ovviamente tanta esperienza lavorativa.Un biglietto da visita che non può passare inosservato. Ma poi nel momento della sua entrata in Parlamento, i due titoli conseguiti in ambito extra- europeo, svaniscono come per magia.
La Grande, allo stato attuale delle cose, non ha per niente chiarito la situazione ed ha farfugliato qualche accusa all’accordo di Schengen ma subito è stata ammutolita da chi, in maniera giustificata, le faceva notare che quell’accordo era per la circolazione delle persone, non dei titoli di studio.

Il mio dubbio, da sempliciotto quale sono, è :
Ma non è che quei titoli, che ha detto di possedere e che poi non gli sono stati riconosciuti, le siano serviti per farsi bella agli occhi degli altri grillini e soprattutto dei “votanti virtuali” così da incrementare i propri consensi e quindi le proprie possibilità di essere eletta?

A voi l’ardua sentenza.

   Cibal



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