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Ciao, Paolo.

Creato il 23 settembre 2012 da Scribacchina

Ciao Paolo.
Ti scrivo queste poche, povere righe dopo aver visto nella rassegna stampa un articolo che ti riguarda.

La notizia la sai già: Paolo, 36 anni, bassista (quattro e cinque corde), morto in un incidente mentre era alla guida della sua Ford Focus.

Che razza di senso ha tutto questo?

Sono cose, situazioni, combinazioni che mi lasciano senza parole.
Morire a 36 anni per un incidente?
Con tutto quello che avevi da dare, da dire, da fare, da suonare?…

Sai già che non sono credente.
Sai anche che mi piace pensare ad un’altra dimensione dove quel che resta di noi trasloca per vivere un’esistenza migliore della attuale.
Eppure mi sembra di sentirti dire che non bisogna guastarsela da soli, questa vita attuale; che forse è il caso di rimboccarsi le maniche, di godersi ogni minuto, di sorridere.
Di vivere qui e ora.
Di non avere paura, mai.
E di suonare, suonare, suonare.

Eri bassista in una cover band di disco music anni 70 e in una tribute band di Ligabue. Ti dirò: il Luciano nazionale mi piace come regista, come scrittore e come persona; ma la sua musica è qualcosa di… di… Paolo, come caspita facevi a suonarla?

:-D

Mi piace pensare che, a dispetto di tutto, ci sei ancora.
Mi piace anche pensare che mi darai una mano con le terribili partiture che sto studiando in questo periodo, esageratamente rock per i miei gusti.

Forse non ti senti un profeta, ma – credimi – oggi stai dando a tutti noi una grande, immensa lezione: bisogna imparare a vivere senza paura ogni momento e ogni situazione, perché domani potrebbe essere troppi tardi.

Ti mando un forte abbraccio.

Ciao, Paolo.

Scribacchina

Paolo Passador, bassista


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