Vittorio Arrigoni nasceva oggi.
Io l’ho conosciuto dal suo blog,dalla sofferenza che emanava in ogni parola per l’occupazione di Israele in quei territori dove la razza umana e’ trattata come il vile nazista che sa di essere forte perche’ non c’e’ un nemico organizzato.
E la debolezza del nemico,caro Vittorio,e’ stata la tua fede.
Una fede che ti ha portato alla morte ma che ti ha regalato momenti di gioia.
Quei momenti quando vedevi rientrare i pescatori nel porto di Gaza e vedevi in loro il sorriso perche’ la giornata era stata semplicemente normale.
Gia’ la normalita’,caro Vittorio,tu la scrivevi come un diritto negato ad un popolo che nei volti dei bambini sprigionava la vera’ ricerca del futuro,quella voglia che venne spezzata dall’eccidio di Sabra e Shatila oppure in tante incursioni aeree dell’aviazione israeliana nei territori occupati.
Vittorio e’ stato,ma lo e’ ancora,l’emblema della solidarieta’ senza ritorno,quella voglia per alcuni matta di rischiare la propria vita per difendere un ideale concreto fatto di persone in pericolo.
Oggi l’insegnamento tuo e’ quello anche di non cedere dinanzi al potere organizzato,al popolo invasore che nelle sue forze militari annienta diritti e vite.
La Palestina ma anche la SYria argomenti disperati sui tavoli dei grandi ma anche terre che nelle loro complessita’ religiose hanno scavato profonde crisi di coscienza.
Le immagini dei bimbi morti e delle ferite sui loro corpicini,annienta in me la speranza di confronto e spesso mi porta su un binario,illogico,di rabbia contro chi e’ l’artefice di tutto questo.
Il pacifista che esiste dentro me,il senso critico a un massacro,lascia spesso la voglia di rivalsa materiale,fatta di rabbia e azione contro il pugno armato del dittatore.
Forse questo e’ il mio limite,certo.
Tu Vittorio ricordo nei tuoi video la calma che mettevi nel raccontarci il tuo lavoro laggiu’.
Ma anche quando rispondesti a Saviano mentore nei confronti di una realta’ che forse a lui non faceva comodo.
Caro Vittorio oggi nascevi e in noi lasci molto confronto interno.
Un confronto che partendo da dentro ci porta a riflettere sul nostro cammino umano verso la difesa di diritti negati e ingiustizie.
Ha ancora senso essere come te oggi,anche se non coinvolti direttamente in quelle zone.
Ma credimi,conoscendoti,ho imparato l’importanza nel denunciare e combattere il disprezzo verso la vita umana che dei vigliacchi hanno quotidianamente messo sul piatto della bilancia di molti esseri umani,bambini compresi.
Restiamo umani,ciao VIK.