Non si può scrivere di qualcosa o di qualcuno se non lo si ama o non lo si è amato e lei è stata sicuramente molto amata da tanti.
Un talento naturale, quella voce bellissima che faceva, fa e farà ancora sognare ... Una presenza che sul palco brillava di luce propria senza bisogno di scenografia, bastava lei, la musica e la sua voce morbida, carezzevole con acuti da brivido.
Dietro a tutto questo, forse, come troppo spesso succede le tante fragilità di una donna che perde il controllo della sua gestione. E la vita, la vita di tutti i giorni che forse lei desiderava tanto ma che le ha fatto incontrare le persone sbagliate e le cose sbagliate.
Per la "normalità" un matrimonio soffocante, distruttivo, ma soprattutto autodistruttivo.
Milioni di dischi venduti nel mondo non bastano certo a salvarti dalla solitudine e quando non si mantiene il livello che il mondo si aspetta il pubblico dimentica in fretta anche i migliori.
Forse non ha avuto abbastanza coraggio per uscire dalla depressione, da quel male di vivere che troppo spesso attacca quelli che sembrano più resistenti e, probabilmente, nessuno l'ha aiutata.
Il film "The body guard" costruito per lei, al culmine della carriera e che la vede splendida interprete, sembra esattamente la sua vita: sola nonostante tutti e con un amore impossibile. L'alcol, le droghe e gli psicofarmaci hanno fatto il resto, come per altri grandi da Presley a Amy Winehouse.
Non conta la celebrità, il denaro, la fama, quando si torna a casa e ci si ritrova da soli. A volte, non serve nemmeno trovare qualcuno in quella casa o in una lussuosa stanza d'albergo se quel qualcuno spegne subdolamente l'entusiasmo per la vita che si ha..
Mi piace ricordarla sorridente davanti ad un microfono, mentre canta,con quell'inconfondibile voce,
" I WILL ALWAYS LOVE YOU".
Spero che lei abbia, finalmente, trovato la sua pace.
Ciao Whitney ovunque tu sia...