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Formazione animatori: per conoscere i ragazzi

Creato il 10 giugno 2015 da Tgs Eurogroup @tgseurogroup

Sesto e ultimo appuntamento della stagione per la rubrica “Formazione animatori”. Impariamo a conoscere e capire i meccanismi dei ragazzi… affinché molti nostri messaggi e contenuti vadano dispersi. I giovani oggi entrano in contatto con numerosi canali comunicativi: l’oratorio salesiano deve saper ascoltare e trasmettere parole incisive e vere ai giovani che incontra….

animatore - work in progress
SAPER ASCOLTARE

Durante l’estate gli oratori accolgono fanciulli, preadolescenti, adolescenti e giovani di entrambi i sessi. La durata delle varie fasi di maturazione varia da individuo a individuo. L’adolescenza precede nelle femmine; si prolunga in un senso o nell’altro a motivo delle sollecitazioni o degli impedimenti dovuti all’ambiente e alla società.

FANCIULLI E PREADOLESCENTI (7-12/13 anni)

I FANCIULLI si aprono al rapporto positivo con le altre persone da cui sperimentano e imparano l’amore; e al rapporto curioso, e pieno di iniziative, con quanto esiste attorno. E’ in genere il genitore adulto il modello e il primo maestro sul vero e sul bene.

I PREADOLESCENTI sperimentano le prime crisi, scoprono il proprio corpo, le amicizie e, avventurosamente, si cimentano con la realtà. Subentrano o si aggiungono ai genitori altri modelli.

Fanciulli e preadolescenti sono facilmente traumatizzabili nella loro sensibilità da carenze affettive o da atteggiamenti violenti o iperprotettivi; e sono esposti a facili condizionamenti da parte di adulti, compagni, mass-media, ambiente, difettando la capacità critica e l’aiuto dell’esperienza. Problemi adolescenziali possono essere precocemente indotti in un ambiente disattento alla loro sensibilità.

ADOLESCENTI (13/14-17/18 anni)

Gli adolescenti vivono, con balzi di umore, un ambivalente periodo di crisi.

  1. Crisi di identità: l’ansia di conoscersi e affermarsi può provocare difficoltà ad accettarsi, con bisogno di protezione; o una ricerca, anche spavalda, di esperienze; con gli esiti positivi di una prima maturazione della personalità e di aperture vocazionali e i rischi di un eccessivo ripiegamento su se stessi, o di esperienze devianti;
  2. Il bisogno di libertà e di socializzazione, stimolo alla formazione di personalità autonome, responsabili e aperte, comporta spesso contrasti con genitori ed educatori, per la difesa della propria identità, o per motivi anche futili; e pesanti condizionamenti da parte dei coetanei e della moda, per paura dell’emarginazione.
  3. La scoperta della propria sessualità, richiamo all’apertura e al dono di sé agli altri, se avviene in maniera confusa e frammentaria, in un contesto slegato dai valori, può creare turbamenti e chiusure, deviazioni, scoraggiamenti, attutimento del senso morale, distacco dalla pratica religiosa.

Esperienze devianti, o comunque premature e deludenti, possono incidere negativamente sulla psiche dell’adolescente. Mentre lo aiutano un ambiente sereno e stimolante, aperto a valori e interessi molteplici; amici disinteressati con cui confrontarsi; educatori a cui riferirsi per chiarimenti e guida.

GIOVANI (+17/18 anni)

I giovani, mirano a elaborare una propria sintesi culturale, e sentono bisogno di partecipare e offrire contributi alla vita sociale e di impostare seriamente la propria vita sentimentale ed economica; scontrandosi spesso con la difficoltà di trovare un lavoro, di impostare una famiglia, e di essere accettati come influenti nella società degli adulti.

I giovani-adulti dimostrano un notevole grado di maturità umana e sociale, sono sostenuti da una discreta formazione di base e sono affezionati al loro oratorio, in cui sono cresciuti. In genere hanno un atteggiamento corretto. Spesso altri interessi (gioco, tifo, fidanzamento, lavoro…) li distolgono da un impegno costante, fedele e sacrificato.

Il ragazzo vive in un ambiente:

  • la famiglia (più o meno numerosa, più o meno unita, più o meno educante), la parentela, il quartiere, la strada, gli amici, il vicinato;
  • l’ abitazione (piccola, grande, promiscuità, pulizia, decoro, comodità)
  • la situazione sociale ed economica (l’occupazione o la disoccupazione dei genitori)
  • la scuola
  • l’ambiente religioso (la parrocchia, i gruppi frequentati, il catechismo…)
  • l’ambiente del tempo libero (degli allenamenti, palestre, scuole danza ecc.)
  • l’ambiente dei mezzi di comunicazione (usufruisce dei mezzi di comunicazione sociale, Radio e TV, Internet, canzoni, telefonini, play station, la pubblicità…)

Conoscere le situazioni dei nostri ragazzi è importante e difficile. A volte si aprono spontaneamente, altre volte si manifestano con atteggiamenti che debbono farci riflettere: instabilità emotiva, depressione e abulia, nervosismo, tic, facile irritabilità, facile pianto, incontinenza, occhiaie, richiesta di coccole, interessi o giochi sessuali precoci, mentalità da clan, omertà, atteggiamenti trasgressivi alla ricerca di popolarità. Altre situazioni le esprimono attraverso i giochi spontanei

Come comportarsi?

Non mostrare di indagare, lasciarli esprimere. Comunicare osservazioni che possono essere importanti al coordinatore, che può mettere insieme vari rilievi, come tanti tasselli, capire la situazione e proporre dei rimedi. E’ una grave responsabilità tacergli quello che può costituire un rischio di scandalo.In situazioni delicate o scabrose, consultarsi; si può anche dire: domani riprenderemo se vuoi, il discorso; o esortare alla confidenza con il direttore dell’oratorio, o a confessarsi. Se bisogna trattarne con i genitori, ottenere possibilmente il consenso e chiedere parere al Coordinatore dell’oratorio su opportunità e modalità.

Educare, non irreggimentare

Noi non facciamo educazione solo imponendo o impedendo determinate cose, ma creando delle convinzioni e sostenendo amorevolmente nell’apprendimento di atteggiamenti e abitudini buone, che i nostri ragazzi continueranno a tenere anche in altri ambienti. Importante insegnare, insieme alla ubbidienza ai genitori e alle leggi (legalità), anche la capacità e la forza del dissenso e della obiezione di coscienza.

  • E’ importante, inculcare non solo l’amicizia, ma anche la libertà dai condizionamenti.
  • E’ importante educare a un uso moderato, critico e saggio dei mass media.
  • E’ importante difenderli dalla pubblicità.
  • Scommettere su Gesù, sulla sua amicizia e i suoi insegnamenti, sopra tutto e tutti.

Intessere rapporti con altre forze o istituzioni

Sarebbe bene che si cercassero di coinvolgere le varie agenzie educative che entrano in contato con il ragazzo: dalla famiglia, alla parrocchia, al comune per mezzo dei vari assessorati ma soprattutto collaborare con le famiglie

Rapportarsi i genitori e con le famiglie.

  • …il saluto, le informazioni, le proteste e gli echi delle discussioni, la partecipazione a feste, gite, messa, incontri…, il dialogo educativo, il coinvolgimento graduale e responsabile…
  • la proposta del sistema educativo preventivo di Don Bosco
  • l’aiuto in situazioni difficili
  • Non mostrarsi gelosi se ci controllano: è il loro diritto e dovere, finché non capiscono che meritiamo fiducia Non dar sempre credito al loro giudizio sui figli o alla loro interpretazione dei fatti, ma neppure trascurarla senza una nostra certezza ragionevole.
  • Dire ogni cosa col massimo rispetto, facendo notare le cose belle dei figli, e mostrando dispiacere se qualche volta dobbiamo notare qualche loro difetto, rimproverarli o castigarli.
  • Nel nostro ambiente si nota una grande suscettibilità in tanti genitori, che tendono a coprire i figli o a rimuovere anche l’idea che possano sbandare, per cui è opportuno riservare al coordinatore dell’Oratorio interventi importanti nei loro confronti.
  • Non affidare a genitori di grestini i figli degli altri, perché non è detto che tutti meritino questa fiducia, e del resto i loro genitori dovrebbero esserne avvisati.

Paolo D. sdb
(via donboscoland.it)

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