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CIASCUNO HA IL SUO INCUBO prima parte

Da Soniab

Buio. Vento.

Porta che sbatte. Una figura scura oltre il vetro.

Il giardino era immenso, le luci si stavano spegnendo. Restava solo il chiarore di un debole tramonto.   Bussare non aveva senso. Non c’era più nessuno. Possibile?   Isa guardò la sua amica, erano in trappola, si erano perse in quel labirinto che fino a poco prima era sembrato un paradiso. Il palazzo si ergeva immenso, senza rassicurarle. I vicoli del giardino tornavano sempre allo stesso punto.

Buio. Freddo.

CIASCUNO HA IL SUO INCUBO prima parte

Le foglie sembravano parlare, sussurrare frasi. Le nuvole si muovevano come a voler chiudere anche il cielo.   D’un tratto dei passi, lontani e poi sempre più vicini. Qualcuno era lì con loro, procedeva intorno a loro ma non lo vedevano.

Isa si sentì afferrare, qualcuno con vigore la trascinava. Greta guardava immobile, sconvolta. Non si vedeva nessuno. Ma la sua amica si muoveva come presa da qualcuno. Un brivido le percorse la schiena, mentre cani abbaiavano da qualche parte.   Isa di colpo cadde per terra. Greta la raggiunse, scoprendo che la sua amica aveva gli occhi rossi, fulminanti. Lanciò un urlo. A quel suono sembrarono rispondere degli uccelli neri che si levarono in cielo.

Poi, silenzio.


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