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Cibo e Saper Fare, Food e Design. Un vero progetto di senso

Creato il 05 maggio 2011 da Pippoferrante

Cibo e Saper Fare, Food e Design. Un vero progetto di sensoQuando il “Food” si chiamava cibo ed il “Design” si chiama Saper Fare il senso era nelle cose. Ogni cosa fatta dall’uomo, ai tempi di mia nonna, era un progetto di design dice Davide Rampello nella introduzione alla seconda edizione del libro “Le ricette dei Designer” (Editrice Compositori).
Concordo pienamente, in questi ultimi anni, analizzando, studiando, utilizzando il “Cluetrain Mainifesto” mi sono accorto che quelle tesi molti commercianti, ambulanti, affaristi a cui mia nonna si rivogeva,  erano loro conosciute.
Il libro in questione è un vero “progetto di senso” per come il mio amico Camillo (Aka Dr Who) mi ha fatto compredere in questi anni. Architetti (designer) che incontrano la cucina (food) e nel loro percorso, devono fare tappa dagli artigiani delle pentole, delle padelle, dei forni (saper fare). La capacità di raccontare graficamente le ricette, oppure, il caso del mio amico Pierfrancesco Arnone (uno dei designer autore di quetgo libro), la capacità di essere innesco per far realizzare un dolce tipico del palermitano (il gelo di mellone) in una forma che rappresenti il valore (gioiello) dell’arte sopraffina del pasticcere (pasticceria Bar Ester).
Avete capito che è una scusa, quella del mio scrivere, per mangiare un dolce squisito, per ricordare alcune nuove amicizie (Francesco) ma anche per esprimere qualche perplessità legala al momento della presentazione del libro a Bagheria (la storia della card shopping dei centri commerciali c’azzeccavano poco). Però il “senso” meridiano del progetto è presente ed anche un spruzzata di marketing mediterraneo.



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